In grande ripresa il petrolio WTI che sfonda il muro dei 40 dollari al barile. A quanto pare il peggio è passato, e l’asset di riferimento per il prezzo del petrolio negli States torna a seguire un trend positivo.

Lo storico collasso registrato negli ultimi mesi è una ferita che rimane ancora aperta, ricordiamo infatti che il prezzo del petrolio WTI assunse addirittura un valore negativo, toccando quota -35 dollari al barile.

Se vuoi approfondire l’argomento, leggi anche “Petrolio WTI: un barile costa -35 dollari, USA rovinati”.

Un collasso mai registrato dalla Federal Reserve, l’impatto con il coronavirus è stato devastante. Eppure le previsioni di Trump si sono rivelate giuste, infatti il tycoon aveva dichiarato che in 30 giorni il valore del petrolio WTI sarebbe risalito a 25-30 dollari al barile. E così è stato.

Va addirittura meglio per il petrolio Brent, infatti il suo valore attualmente si attesta sui 42,81 dollari al barile.

Petrolio WTI: la situazione attuale

La risalita del petrolio WTI, soprattutto quella registrata a partire da stamattina, è da imputare al nuovo accordo dell’Opec + raggiunto proprio nel fine settimana.

A quanto pare i tagli sulla produzione di greggio sono stati prolungati anche per il mese di Luglio, cosa che ha fatto sfondare il petrolio WTI e inoltre ha contribuito a far raggiungere ottime performance ai mercati asiatici. Infatti a guadagnarci da questa scelta, sono stati un po’ tutti i grandi produttori di greggio, Russia compresa.

Desta qualche perplessità invece la scelta dei produttori di greggio arabi, che hanno aumentato drasticamente i prezzi mensili del petrolio per il mese di Luglio (citiamo ad esempio Saudi Aramco). Lo stesso vale per i produttori con economie deboli come Iraq e Nigeria che non hanno ancora raggiunto il 100% dei tagli.

Oltretutto hanno già dichiarato di voler compensare i mancati tagli dei mesi precedenti (e di quello attuale), aumentandoli tra Luglio e Settembre. Anche se l’effettiva applicazione dei tagli al 100% rimane un’incognita per i due Paesi. Probabilmente la rapida risalita del petrolio WTI dopo i tagli alla produzione, potrebbe indurli a seguire la stessa linea.

L’ultimo accordo dell’Opec +

Quindi il comparto mondiale dei produttori di greggio ha raggiunto un nuovo accordo sui tagli. Inizialmente, nel mese di Aprile, l’Opec + aveva optato per il taglio di 9,7 milioni di barili al giorno da effettuare nei mesi di Maggio e Giugno.

Dopodiché, per il mese di Luglio i tagli si sarebbero dovuti ridurre a 7,7 milioni di barili al giorno. E procedere su questa strada fino a Dicembre.

Ma il nuovo accordo stipulato qualche giorno fa indica che si dovrà proseguire sempre sulla strada dei 9,7 milioni di barili al giorno, quantità che verrà poi rivista mensilmente.