Per la prima nella storia il petrolio WTI scende sotto zero, il segno diventa negativo.

L’asset di riferimento per il prezzo del petrolio negli Stati Uniti, ha registrato un calo pari al -305%, e il suo valore si attesta a -35 dollari (per quanto riguarda i future con scadenza a Maggio).

A quanto pare negli States non sanno più dove stoccare il greggio, lo spazio è quasi finito. Le società petrolifere americane saranno ben presto costrette a pagare i propri clienti pur di liberarsi del petrolio in eccesso. I prezzi per lo stoccaggio del greggio sono diventati ormai insostenibili.

Noi avevamo previsto questa disastrosa situazione (leggi: “Quotazione Petrolio: il prezzo potrebbe scendere a zero”), diventata ormai realtà.

Petrolio WTI: la situazione attuale

Dopo essere crollato ai minimi degli ultimi 21 anni, il Petrolio WTI tocca -37 dollari per i contratti con scadenza a Maggio 2020 (i future sul crude oil). Questo significa solamente una cosa: chi vende i contratti dovrà pagare chi acquista. Un paradosso, che fra l’altro era accaduto già anni fa con il gas naturale.

Mai successo però con il petrolio, un collasso simile non è mai stato registrato dalla Federal Reserve dal 1946 (inizio della pubblicazione delle serie mensili) fino ad oggi.

A questo punto possiamo assolutamente dare ragione all’Agenzia Internazionale dell’Energia. L’AIE aveva pubblicato la consueta analisi mensile sul settore petrolifero ed aveva dichiarato quanto segue:

“Non esiste nessun accordo fattibile che possa ridurre l’offerta abbastanza da compensare una tale perdita di domanda nel breve periodo”.

Eh si, gli accordi storici tra Opec Plus e G20 sulla riduzione della produzione di greggio, non sono serviti a nulla. Il tonfo è stato inevitabile.

Il taglio “soft” e le previsioni di Trump

A quanto pare il taglio di 10 milioni di barili al giorno non è servito un granché. In molti lo hanno reputato troppo “soft”, infatti così è stato. Nonostante l’accordo raggiunto tra Opec Plus e G20, il prezzo del petrolio WTI è crollato lo stesso.

Ora lo scenario che si sta delineando è ancora più catastrofico, si prevedere infatti che entro i prossimi 15 giorni gli Stati Uniti possano finire lo spazio dove stoccare il greggio, a partire dall’hub principale del petrolio texano situato in Oklahoma.

E intanto il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato che gli USA aggiungeranno altri 75 milioni di barili alle proprie riserve. Secondo il tycoon questo è un gran momento per acquistare petrolio, dato che l’attuale crollo è da definire a breve termine.

Secondo Trump nel giro di 30 giorni ci sarà un rimbalzo del petrolio WTI a 25-28 dollari al barile.

Ma ricordiamo che l’estrazione di greggio, per essere conveniente e quindi guadagnarci, la quotazione del petrolio dovrebbe attestarsi almeno sui 40-45 dollari.

Per meno, non conviene nemmeno accendere gli escavatori.