Il coronavirus continua a causare danni alla nostra economia, ora Alitalia annuncia nuovi esuberi. La compagnia di bandiera ha già avviato una nuova procedura di cassa integrazione straordinaria per 3960 dipendenti. La situazione comincia ad essere ingestibile, tra voli cancellati e passeggeri che annullano spontaneamente i viaggi, il caos regna sovrano.

La psicosi da coronavirus ha portato anche alcuni governi a bloccare l’ingresso agli italiani, a prescindere dalla zona di provenienza. Al momento i 12 stati che hanno preso questa decisione sono: Israele, Giordania, Arabia Saudita, Bahrein, El Salvador, Mauritius, Turkmenistan, Iraq, Vietnam, Capo Verde, Kuwait, Seychelles.

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Alitalia e gli esuberi: ecco le posizioni a rischio

A questo punto è stato inevitabile l’annuncio di Alitalia riguardo i nuovi esuberi. La compagnia ha intenzione di ridimensionare le proprie “capacità”, ed allinearsi quindi con la minore richiesta di posti (che diminuisce giorno dopo giorno).

Dal 24 marzo al 31 ottobre, probabilmente sarà cassa integrazione per altre 1175 persone, che si vanno ad aggiungere ai 2785 esuberi annunciati qualche giorno fa a causa di imprevisti legati al coronavirus. La procedura riguarda le seguenti posizioni:

  • 213 comandanti;
  • 277 piloti;
  • 1120 assistenti di volo;
  • 2350 personale di terra.

Tutto questo si va ad aggiungere al piano di contenimento costi annunciato nei giorni scorsi. Ricordiamo infatti che c’è stata la risoluzione di alcuni contratti di leasing per gli aeromobili, infatti ad essere “sacrificate” sono state le rotte per Seul (Corea del Nord), e Santiago del Cile (Cile). Si stima che le due rotte abbiano inciso per il 35% sulle perdite derivanti dai voli a lungo raggio.

Le dichiarazioni della Cgil

Ma ovviamente la Filt Cgil non ci sta, e come sempre si schiera al fianco dei lavoratori. Stamattina il segretario nazionale del sindacato, Fabrizio Cuscito, ha dichiarato che la Cgil respinge ogni ipotesi di cassa integrazione. Si prevede quindi un acceso scontro tra sindacati e Alitalia sulla questione esuberi.

Inoltre il segretario fa anche presente che, se aggiungiamo i 1500 dipendenti di Air Italy (società in liquidazione), sono ben 5500 i lavoratori che rischiano il posto di lavoro. E tutto questo in meno di un mese. La situazione si fa dura, vi terremo aggiornati su eventuali risvolti.