Inizia lo scontro tra a2a Energia ed Hera. Già da tempo si parla di accordi (o anche fusione) tra alcune multiutility del Nord. Tra questi, quello che fa discutere di più è sicuramente il risiko tra a2a, Aim, e Agsm. Hera, altra multiutility italiana (attiva principalmente in Emilia-Romagna), ha già accusato a2a di non aver rispettato le “regole del gioco”.

Ma a quanto pare il progetto di creare un unico operatore mettendo insieme le multiutility della penisola, è più difficile di quanto previsto. Probabilmente non si arriverà mai al dunque, ma resteranno chiacchiere (Leggi anche: “A2a: sempre più leader del settore”).

Intanto entro maggio 2020 ci sarà la chiusura ufficiale dell’accordo tra A2a energia, Aim e Agsm.

A2a energia: la situazione del settore

Per quanto riguarda le multiutility del paese, sulla carta c’è un progetto simile a quello portato avanti in Germania alla fine degli anni 80’. Ci fu la nascita di Rwe, nuovo operatore tedesco, che venne creato dall’aggregazione di varie aziende tedesche. Il risultato? Il nuovo operatore divenne il secondo maggior operatore di tutta la Germania, pronto a lottarsela contro E.On per il primo posto.

Stessa cosa sta per accadere in Italia, anche se non possiamo affermare che l’operazione vada a buon fine. Intanto, il baricentro del processo di aggregazione è il Nord-Est italiano. A2a è leader del settore in Lombardia (da anni si sta espandendo verso il Veneto), mentre Aim è la multiutility leader nella città di Vicenza (Veneto), e Agsm di Verona (sempre Veneto).

L’accordo fra questi operatori potrebbe far accrescere in modo esponenziale il colosso A2a energia in Veneto. L’obiettivo è quello di creare un unico grande gruppo del Triveneto. E intanto la società lombarda non perde tempo e prova ad allagarsi fino al Trentino Alto-Adige, nelle scorse settimane la multiutility ha anche annunciato un consistente piano d’investimento relativo alla regione. Si parla di ben 500 milioni di euro.

Lo scontro Hera-A2a

Ma Hera non ci sta. Da sempre leader in Emilia-Romagna, negli ultimi anni si è allargata fortemente nella fascia Nord-Est del paese. Sempre tramite accordi e fusioni con operatori regionali, è riuscita a diventare leader del settore a Udine, Padova, e Venezia. Inoltre, il Friuli è una regione su cui Hera punterà parecchio.

Ma torniamo a noi. La società Hera non vede nulla di buono nei progetti industriali di a2a, e molto probabilmente ha cominciato ad attaccare la multiutility lombarda perché si sente esclusa dai nuovi progetti. Hera infatti si era proposta come partner industriale nella fusione tra Agsm e Aim, ricordiamo infatti che la società possiede una vasta dotazione impiantistica in Veneto, oltre ad essere già presente in alcune città-chiave della regione.

Ebbene, ora Hera si schiera contro A2a energia e dichiara che la società bresciana abbia scelto una strada contraria alle regole del gioco. E inoltre, è stato annunciato che Hera rifletterà sulla questione e attenderà nuovi sviluppi nelle trattative di a2a.

Insomma, la società emiliana si aspettava di essere chiamata per una valutazione da parte dell’advisor vista la sua “radicalizzazione” in Veneto. E invece A2a potrebbe tentare di “soffiargli” zona e clienti.