Per la sterlina il 2019 è stato un anno ricco di alti e bassi. L’economia britannica ha registrato un netto calo negli ultimi mesi dell’anno, ricordiamo infatti che a Novembre è addirittura sceso anche il PIL dello 0,3%, in contrasto con le previsioni degli analisti (Leggi anche: “Caos Brexit: arriverà il calo della sterlina”).

Ebbene, il problema principale riguarda la questione Brexit, attualmente però già metabolizzata. Boris Johnson, leader del partito conservatore e fresco vincitore delle ultime elezioni, è infatti pronto per l’uscita dall’Europa. Il termine ultimo è stato fissato al 31 Gennaio 2020, quando il processo di uscita dalla UE sarà completato.

Sterlina: andamento di mercato

Al momento della scrittura di questo post, il tasso di cambio della sterlina è il seguente: 1 GBP=1,30 USD (leggermente in ripresa). Per quanto riguarda la moneta europea invece, il cambio si attesta a 1 GBP=1,17 euro (leggermente in calo).

Da Gennaio 2019 fino alla fine dell’anno, la sterlina ha perso terreno. Si stima che la perdita di valore si attesta sul 2%. La seconda metà dell’anno si è rivelata un brutto periodo per la sterlina e l’intera economia britannica. C’è da dire però, che appena dopo la vittoria di Boris Johnson, la sterlina è balzata ad 1,3 dollari (stessa valutazione attuale) ed ha anche riagganciato quota 1,2 euro.

Le possibili strategie

A questo punto entra in scena anche Bank of England annunciando l’ipotesi di rivalutare un taglio dei tassi di interesse. Quindi, si prevede una possibilissima riduzione del costo del denaro (sterlina) da parte della banca centrale inglese. Ma questo si tratta di un ulteriore taglio dei tassi di interesse.

Infatti, come già detto, a Novembre c’è stata la frenata del PIL o meglio la retromarcia. E Gertjan Vlieghe, membro di spicco del comitato di politica monetaria di Bank of England, aveva già annunciato un eventuale sforbiciata al costo del denaro. L’intervento consiste in una riduzione dei tassi di interesse che attualmente di attestano sullo 0,75%. Secondo Vlieghe dovrebbe scendere allo 0,5%.

Le previsioni future

E poi non sono di certo finiti i problemi per l’economia britannica. Il mandato del governatore di Bank of England, Mark Carney, è infatti in scadenza e finirà il 15 Marzo 2020. In carica dal 2012, Carney quest’anno può dire addio alla direzione della BoE. Il suo successore è stato già nominato, si tratta di Andrew Bailey.

Ora, con un governatore in uscita e senza poteri, sembra difficile eseguire mosse importanti per l’economia britannica. Infatti, nel Regno Unito si attende una mossa dal nuovo governatore in pectore, che autorizzi qualche operazione prima della sua entrata ufficiale.

Non è di poco conto anche la “silenziosa” secessione reale dei Duchi di Sussex, ovvero Harry e Meghan. Insomma, il Regno Unito si trova in una fase delicata e sta per portare a termine un operazione che mai nessuno aveva mai osato di fare: uscire dall’Europa. Non si conoscono i pro e i contro.

Seguiremo la vicenda con attenzione e vi aggiorneremo su eventuali risvolti. Ma una cosa è certa: il Regno Unito è pronto ad aprire una nuova era per il proprio popolo.