La società italiana, leader nel settore oil e gas, ha emesso un bond utile a far mantenere stabile l’economia del gruppo. Ricordiamo che ENI, negli ultimi tempi, sta procedendo con nuovi investimenti e sta puntando forte anche su altri settori. Tra tutti vale la pena citare quello elettrico, che in futuro andrà a sostituire quello del petrolio.

E’ già partito il progetto e-Start che consiste nel fornire infrastrutture di ricarica private, domiciliari, condominiali, pubbliche ed anche ad attività quali alberghi, supermercati, ristoranti e così via. Sono già pronte le colonnine per la ricarica elettrica da inserire in oltre 1000 stazioni di servizio targate ENI, mentre i Box e gli HUB saranno destinati a privati.

Ma procediamo con ordine e vediamo insieme le caratteristiche della nuova obbligazione che verrà finanziata da un pool di banche tra cui Banca IMI (Intesa San Paolo), Barclays, BBVA, MUFG, Societe Generale ed infine Unicredit.

Il bond

Eni ha emesso un bond a tasso fisso del valore di 750 milioni di euro, il credito verrà utilizzato per i fabbisogni ordinari del colosso italiano. Collocato sul mercato degli Eurobond, le obbligazioni saranno negoziate presso la borsa di Lussemburgo. Inoltre, sono state già acquistate da investitori istituzionali di Francia, Germania, Regno Unito e ovviamente anche Italia.

Questo prestito obbligazionario paga una cedola annua pari all’1%, con un prezzo di re-offer pari al 99,392 %. La scadenza del  suddetto prestito è stata fissata per il 1 Ottobre 2034. L’emissione di questo nuovo prestito è perfettamente in linea con quanto dichiarato dal Consiglio di Amministrazione di ENI ad inizio anno, infatti fa parte del programma di Euro Medium Term Note. L’obiettivo principale dell’emissione del bond è quello di mantenere equilibrata la struttura finanziaria del cane a sei zampe.

La borsa

Il titolo ENI, quotato sull’Ftse Mib, non ha cambiato più di tanto la sua posizione. Dopo le dichiarazioni (e la conferma) sull’emissione del bond, la borsa ha risposto in maniera pacata non ”scaldando” più di tanto il titolo. Negli ultimi sei mesi, ENI ha registrato un ribasso del 14,55 %, mentre su base annua si arriva al 16,76 %.

Anche nell’ultimo mese le performance della multinazionale del settore oil ha registrato risultati alquanto negativi, perdendo fino all’1,66 %. Attualmente il valore delle azioni ENI si attesta sui 13,60 € per azione, in leggera flessione del 0,37 % rispetto l’ultima chiusura. Nei prossimi mesi, grazie alla nuova liquidità immessa, si prevede un forte rialzo.