L’analisi finanziaria e le statistiche dell’economista Gabriel Zucman parlano chiaro, i paradisi fiscali “rubano” circa 7 miliardi di euro all’anno al BelPaese. Noi azzardiamo che potrebbe trattarsi di una cifra ancor più alta.

Secondo lo studio condotto da un team di economisti guidato da Zucman, l’Italia potrebbe recuperare miliardi di euro in caso decida di applicare un’aliquota fiscale uguale a quella adottata dai paradisi fiscali europei.

Stiamo parlando di Irlanda, Olanda e Lussemburgo, che si differenziano dagli altri Stati UE proprio per i bassi livelli di tassazione e per tutto ciò che ne deriva. Tra cui risultare altamente appetibile per gli investitori, non è un caso che molti colossi europei decidano di trasferire la propria sede in uno di questi Paesi.

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Paradisi fiscali: la situazione in Europa e nel Mondo

Secondo la Commissione Europea, sono ben 70 i miliardi di euro che ogni anno vengono sottratti agli altri paesi dell’Unione. Secondo Zucman invece, ogni anno spariscono ben 650 miliardi di dollari (a livello mondiale), che ricompaiono magicamente nei paradisi fiscali.

Ma non finisce qui, perché si stima che il 20% dei profitti che vengono “trasferiti” altrove non finiscono nei veri paradisi fiscali. Ovvero quei Paesi tropicali che fra l’altro sono tutti già inseriti nella black list della UE.

Finiscono invece in Irlanda, uno dei paesi con tassazione più bassa d’Europa. Appena dietro, con una quota leggermente più bassa, c’è l’Olanda. Si stima che nei Paesi Bassi finiscano almeno 57 miliardi di dollari “sospetti”.

Per quanto riguarda l’Italia invece, i profitti dichiarati dalle nostre multinazionali ammontano a 13 miliardi di euro. Ma secondo il team di economisti di Zucman, a questi dovrebbero aggiungersi altri 7 miliardi di euro. Per un totale di oltre 23 miliardi di euro.

Ma allora perché non adottare la stessa aliquota fiscale di Irlanda, Olanda e Lussemburgo?

A questa domanda, purtroppo, non riusciamo a dare una risposta.

 

Foto di Gerd Altmann da Pixabay