Le azioni Eni chiudono in rosso la seduta odierna sull’FTSE Mib (-2,49%). Non è servito a nulla il rialzo di ieri, i livelli pre-Covid sono ancora lontanissimi.

Il titolo resta indietro anche rispetto agli altri titoli del settore oil, e del segmento stesso. A quanto pare le azioni Eni non stanno sfruttando a dovere il continuo rally del petrolio, e non riesce a stare al passo con il mercato.

Complice anche la riduzione dei volumi produttivi in Libia e in Italia, e le restrizioni imposte dall’Opec + (taglio della produzione mondiale di oltre 9 tonnellate di barili al giorno).

E di certo non fa guadagnare punti percentuali le ipotesi sul taglio ai dividendi che circolano in questi giorni.

Di seguito l’analisi di mercato delle azioni Eni.

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Azioni Eni: la situazione attuale

Il taglio dei dividendi potrebbe far perdere quota al titolo Eni, in caso di approvazione. Il crollo dei prezzi del petrolio e del gas impattano durante sui conti di Eni, soprattutto sulla flessibilità finanziaria utile per nuovi investimenti.

L’a.d. Descalzi ha infatti già annunciato che Eni è pronta a velocizzare ed ampliare gli investimenti “low carbon” già previsti nel piano industriale annunciato mesi fa. Una decisione che se ufficializzata, porterà sicuramente ad un rialzo del titolo.

Ma gli investimenti low carbon non possono essere realizzati così come indicato da Descalzi, senza “ritoccare” l’attuale livello di dividendo. Si ipotizza un taglio del 20-30% del valore della cedola.

L’investment Bank italiana, Equita Sim, ha dichiarato che gli investimenti green annunciati da Eni avranno un costo nettamente inferiore a quelli riguardanti gli idrocarburi. Manovra determinante per rimettere in sesto il bilancio del cane a sei zampe.

Ricordiamo inoltre che le azioni Eni prima del Covid viaggiavano oltre i 12 euro per azione, mentre attualmente sono ferme a quota 8,71 euro.

Intanto rimaniamo in attesa della seconda trimestrale, che secondo  Equita Sim potrebbe essere la peggiore degli ultimi 12 anni.

 

Foto di Gerd Altmann da Pixabay