Il cibo del futuro ? Gli insetti. Ormai la notizia è diventata già “vecchia”, sono anni che se ne parla e quasi tutti noi siamo a conoscenza di questa nuova possibilità “culinaria”. Ma in quanti ci credono veramente ? Beh, questo non lo sappiamo ma secondo alcune recenti statistiche circa 4 italiani su 10 sarebbero disposti ad assaggiare gli insetti.

La normativa europea è in vigore da Gennaio 2018 e consente l’introduzione sul mercato europeo di insetti di vari tipi, a patto però che abbiamo già una storia di consumo alle loro spalle. In alcune parti del mondo infatti, gli insetti fanno già parte della dieta dell’uomo.

Vengono chiamati “Novel Food” e la direttiva prevede una procedura semplificata per la commercializzazione dei prodotti a base di insetti. Unico requisito : necessità di dimostrare che si tratti di un alimento tradizionale e sicuro.

Mercato, statistiche e previsioni

Si stima che entro il 2050 la popolazione mondiale possa salire a circa 9 miliardi di persone. I terreni da coltivare saranno sempre meno e gli allevamenti non riusciranno a sostentare l’enorme futura richiesta. Il cibo quindi scarseggerà e non ce ne sarà a sufficienza per tutti.

Da qui la necessità si puntare sui Novel Food (cibo nuovo) e in particolare sugli insetti. Ma questo non deve essere visto come un ripiego in caso di mancanza di cibo più saporito o più nutriente. Gli insetti infatti sono ricchissimi di proteine (il grillo ne contiene il 70 %), oltre a grassi, amminoacidi, vitamine e minerali. Insomma gli insetti sono commestibili, e anzi, fanno bene.

Il mercato di questo Novel Food potrebbe raggiungere presto cifre altissime. Solo per la farina prodotta da derivati di insetti, si stima un volume d’affari di 4 miliardi di euro. Gli integratori potrebbero raggiungere i 3,3 miliardi mentre i prodotti destinati all’alimentazione animale potrebbero arrivare ad un giro d’affari di oltre 6 miliardi di euro. E tutto questo in pochi anni.

Ma, come al solito, la situazione in Italia non è chiara. A differenza di altri stati come Belgio, Olanda e Svizzera, l’impiego alimentare di insetti non è ancora consentito. A nulla è valsa la direttiva europea, le start-up italiane attive nel settore Novel Food sono costrette a commercializzare i propri prodotti all’estero.

Le aziende italiane

Lo sa bene Italian Cricket Farm, la prima azienda nazionale a puntare sull’allevamento di grilli. Attualmente gestiscono oltre 200.000 grilli al giorno, destinati all’impiego in zootecnia (mangime per polli, cibo per animali e per l’alimentazione umana). Purtroppo per cominciare a commercializzare in Italia, attendono la legislazione che regoli definitivamente i Novel Food.

E che dire di Italbugs, specializzata in produzione di farina di baco da seta. Hanno creato addirittura un panettone con questa farina, chiamato Pan Seta. Il sapore ? Ricorda quello della vaniglia.

Inoltre, entro il prossimo anno c’è l’intenzione di lanciare una linea di prodotti ad alta qualità a base di insetti. Ovviamente sarà al 100 % Made in Italy, anche se destinati al mercato estero, di specifico ai paesi in cui l’entomofagia è diventata normalità.