Exor non si ferma e continua con investimenti e mosse di mercato. Qualcosa si muove. La holding controllata dalla famiglia Agnelli, è più attiva che mai, probabilmente sta per aprirsi una nuova era. EXOR racchiude in sé una storia imprenditoriale fatta da oltre un secolo di investimenti.

Fondata da Gianni Agnelli (per tutti l’Avvocato), oggi nel 2019 ha un fatturato superiore a 145 miliardi di euro, ed un utile netto che si attesta sui 5,4 miliardi. Ora Exor intende acquisire il gruppo GEDI, attivo nel settore dell’editoria e dell’informazione. Tra le sue fila ci sono i più importanti quotidiani nazionali, ovvero Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX ed Espresso.

La situazione attuale

In un precedente articolo, avevamo già parlato del noto imprenditore e dirigente Carlo De Benedetti. La sua volontà era quella di riacquistare il quotidiano “Repubblica”, venduto in precedenza ai suoi figli (Vedi “De Benedetti rivuole la Repubblica: offerta presentata ai figli”).

Inoltre, nel caso in cui la compravendita fosse andata a buon fine, De Benedetti aveva già annunciato che tutti i dirigenti del cda da parte di Gedi (da parte  di Cir) avrebbero dovuto dare le dimissioni. Tutti tranne John Elkann (che possiede una quota di circa il 9% di Gedi tramite Exor), e Carlo Perrone.

La proposta di Exor

Ora è proprio John Elkann a voler acquisire Gedi, e tramite Exor (di cui è il presidente) ha presentato un’offerta. Acquisire è forse una parola troppo grossa, si parla invece di rilevare la quota di maggioranza che dovrebbe aggirarsi intorno al 30%.

L’offerta da parte della holding della famiglia Agnelli (che ricordiamo attualmente già detiene una piccola quota di Gedi) ha subito fatto sorridere la borsa e far salire il valore del titolo. Al momento della scrittura di questo post, le azioni Gedi valgono 0,28 cent l’una. Tre centesimi in più rispetto all’ultima offerta, quella presentata da De Benedetti da 0,25 cent per azioni.

Grazie alle dichiarazioni di Exor, gli azionisti ipotizzano una salita fino a +0,35% del valore azionario unitario. Exor potrebbe anche pagare un premio per il controllo alla pari al 25-30%.

Le operazioni finanziarie di John Elkann

L’acquisizione di Gedi potrebbe quindi essere un’operazione positiva e, ovviamente sostenibile, per Exor. Dopo la fusione tra la controllata di Exor, FCA, e i francesi di Peugeot (PSA), John Elkann ha guadagnato un grosso dividendo, e come lui tutti gli altri azionisti. In questo modo ci sono nuovi capitali da investire.

E John Elkann li utilizza proprio per aumentare il capitale di Juventus F.C. di 300 milioni di euro (la quota di Exor è del 63,77 %), immettendo capitali freschi nelle casse del club del cugino, ovvero Andrea Agnelli. Ma ricordiamo che è sempre Exor a controllare Juventus F.C..

Ora è in atto una strategia simile, ma al posto di aumentare il capitale di Gedi, Exor vuole acquisire direttamente una parte più grande del gruppo editoriale. Elkann potrebbe arrivare ad acquisire il 30% delle quote e diventare azionista di maggioranza con la sua Exor.