Il cane a sei zampe continua ad investire nel continente africano, Algeria e Tunisia in primis. Dopo i recenti scontri (ancora in atto) in Libia, la situazione si fa difficile da gestire e la società italiana è alla ricerca di nuove fonti e nuovi accordi. E’ stato già avviato un programma di cooperazione con la Tunisia, ricordiamo che i due stati sono già partner commerciali e l’Italia esporta il gas tramite il condotto Transmed, gasdotto che parte da Tunisi e arriva a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani in Sicilia.

Inoltre, nuovi accordi anche con l’Algeria, c’è stato il rinnovo del contratto fino al 2027, fino a quella data l’Italia potrà contare sul gas proveniente dal paese nord-africano. Per quanto riguarda la Tunisia, è in atto anche un programma per la decarbonizzazione del sistema energetico tunisino proteso verso una nuova era fatta di basse emissioni carboniche. Tutto ciò è determinante per la risalita del titolo Eni in Piazza Affari.

Eni : il nuovo impianto di Tataouine (Tunisia Sud)

Grande vittoria in Tunisia per Eni, o meglio per il consorzio ETAP-Eni. E’ stato già inaugurato il nuovo cantiere di Tataouine che si trasformerà in un impianto fotovoltaico dalla capacità massima di 10 MW. In Tunisia sono state indette delle gare pubbliche (gestite e regolare dal paese nord-africano) per la licenza sulla fornitura di energia elettrica. Affidata alla “Societé Tunisienne de l’Electricité et du Gaz” (STEG), la società verrà affiancata proprio da ETAP-Eni che si occuperà della produzione di energia da fonti rinnovabili.

Il progetto dell’azienda italiana è costruire un impianto in grado di trattenere i raggi solari (fotovoltaico) per poi trasformarli in energia fornendone (si stima) oltre 20 GWh all’anno. Tutto ciò porterà ad un risparmio complessivo di circa 260.000 tonnellate di CO 2 in 25 anni (per tutta la durata del contratto), e di conseguenza cominciare il progetto di decarbonizzazione.

Inoltre Eni cercherà di completare entro fine anno la costruzione di un altro fotovoltaico, sempre nel Governatorato di Tataouine. La capacità massima stavolta sarà pari alla metà di quello ufficiale, ovvero 5MW. Questo impianto servirà a produrre energia da utilizzare proprio nel polo industriale e sarà realizzato con un innovativo sistema ibrido con cui verrà stoccata l’energia e di conseguenza verrà ridotto il consumo di gas e le emissioni di anidride carbonica nell’aria.

L’investimento di Eni nell’energia solare ha già provveduto ad alzare il valore azionario e societario. Sembra che l’azienda stia superando brillantemente il momento negativo legato alla crisi libica. Per l’energia, nuove frontiere in arrivo.