La multinazionale dell’energia elettrica e gas, Enel, ha deciso di cedere gli asset in Romania. La società, di proprietà per il 23,6 % dello Stato Italiano, è il primo operatore privato in Romania. Sono state quindi già avviate le procedure per la cessione degli asset, che comprendono offerta e distribuzione dell’energia, oltre alla produzione di fonti rinnovabili.

La Banca BNP Paribas è stata incaricata per la cessione degli asset, un’idea che già era nell’aria sin dal 2014. La società capitanata dal CEO Francesco Starace, ha deciso di abbandonare il mercato rumeno trasformando i rumors in realtà.

Situazione attuale e cause

Le cause possono essere molteplici. Una delle principali è sicuramente la difficile concorrenza con l’azienda statale rumena Hidroelectrica, primo produttore di energia del paese. Enel quindi preferisce fare cassa con la cessione degli asset rumeni, per poi investire con acquisizioni che potrebbero portare ben più redditività. Infatti nel 2018 il fatturato di Enel in Romania si attesta su 1,3 miliardi di euro, troppo pochi rispetto ai 75,6 miliardi di euro registrati in totale sempre nel 2018.

Un mercato quindi che porta nelle casse di Enel ben pochi ricavi, proprio per questo la società ha deciso di trasferirsi altrove. E non è la sola. La francese Engie, la tedesca E.ON e la ceca CEZ potrebbero anche loro lasciare ben presto il mercato rumeno. Un vero peccato però se si pensa che il fatturato Enel in Romania, nel 2018, è cresciuto del 20 % rispetto l’anno precedente. Questo grazie alla liberalizzazione del mercato elettrico nel paese est-europeo.

 

La vendita e le previsioni

Gli asset in vendita dovrebbero far incassare circa 1 miliardo di euro alla multinazionale italiana. La borsa forse non è tanto d’accordo con le decisioni prese da Enel, si registra infatti un calo di mezzo punto percentuale dopo l’avvio delle pratiche per la vendita degli asset. Il CEO Francesco Starace appare però irremovibile. Dichiara infatti che la vendita degli asset in Romania fa parte della politica aziendale del gruppo che ogni anno vende o compra determinati asset.

La decisione di vendere viene presa quando un asset non viene considerato più in grado di portare avanti una grande crescita. In questo caso l’asset del mercato rumeno, dopo la crescita del 20 % nel 2018, sembra che possa definitivamente fermarsi e finire qui la sua corsa. Probabilmente è il momento migliore per vendere. La vendita è stata ovviamente aperta a tutto il mondo, dovremo solo attendere che la francese BNP trovi i potenziali acquirenti.