Nel mondo della finanza sta circolando una voce molto interessante. A quanto pare l’italiana Saipem sarebbe interessata ad una fusione con la norvegese Subsea 7. La potenziale unione servirà a far nascere un gigante dei servizi petroliferi in Europa.

Attualmente la “nostra” Saipem, controllata da Eni come azionista di maggioranza al 30,42 %, possiede una quota di mercato globale pari al 3,60 % (settore petrolio e gas). Risulta la quinta maggiore compagnia del settore.

La fusione tra nemici

Nell’ultimo anno Saipem ha registrato un fatturato di 8,5 miliardi di euro, la maxifusione porterebbe invece alla nascita di un colosso da ben 15 miliardi di dollari di fatturato.  Con una quota di mercato globale che supererebbe il 6 %.

Il nuovo super-gruppo ha sicuramente dalla sua parte i grandi numeri, ma c’è da dire che i due colossi petroliferi sono sempre stati acerrimi rivali. Si tratta di una fusione tra “nemici” che segue una precisa logica industriale e finanziaria. Ricordiamo inoltre che già in passato è stata tentata una fusione tra i due, ma poi non se ne fece più nulla a causa di alcuni accordi che non vennero mai raggiunti.

Ora Saipem e Subsea 7 ci riprovano, ma stavolta sembra che la fusione sia molto più fattibile. Inoltre, potrebbe trattarsi dello scenario più probabile viste le continue difficoltà nello gestire l’attuale mercato off-shore da parte delle aziende petrolifere. Se aggiungiamo anche il crollo del prezzo del petrolio, e il calo degli investimenti, allora non rimane che unire le forze per continuare a competere in un mercato che sta diventando sempre più complicato.

Andamento titolo e concessioni petrolifere

Ma bisogna rimanere con i piedi per terra, non c’è ancora nessun accordo o dichiarazioni sulla fusione da parte dei due colossi. Quindi, entrambi non hanno né confermato né smentito. Intanto la borsa reagisce positivamente alla notizia, con Saipem che guadagna + 5 % a Piazza Affari e Subsea 7 che registra + 8 % sul listino di Oslo.

Lo stesso giorno, ovvero ieri 14 Novembre 2019, Saipem si è aggiudicata un nuovo contratto per esplorazione e conseguente creazione di giacimenti al largo della Guyana. Inoltre, negli ultimi tempi la Saipem (guidata dal CEO Stefano Cao) si è aggiudicata importanti contratti per giacimenti off-shore in Arabia Saudita, Azerbaijan e nel Mare del Nord. Stiamo parlando di un valore totale dei nuovi contratti pari a 880 milioni di dollari.

Ed è proprio qui che potrebbe entrare in gioco Subsea 7, attualmente piazzata meglio nello sfruttare le nuove opportunità di business legate alla realizzazione di parchi eolici off-shore. Strategia che potrebbe essere utilizzata già per gli ultimi giacimenti ottenuti in concessione.

Come recita un vecchio detto : “L’unione fa la forza”.