Altro che Ilva. Il colosso franco-indiano, Arcelor Mittal, è pronto ad investire 5,8 miliardi di euro in India tramite l’acquisizione dell’acciaieria Essar Steel. L’azienda aspettava solamente il via libera della Corte suprema indiana, il sì è arrivato proprio ieri.

Arcelor Mittal diventa così il quarto produttore di acciaio in India, paese che ha deciso di investire migliaia di miliardi nel settore. La costruzione di nuove infrastrutture in tutta la nazione, è l’obiettivo del governo indiano. E tutto ciò accade proprio nel momento in cui la domanda globale di acciaio è in netto calo.

Intanto Arcelor Mittal fa sapere al governo italiano che, entro il 4 dicembre, tutti i rami d’impresa saranno restituiti al mittente.

La chiusura a Taranto e gli investimenti in India

Si partirà con lo spegnimento dell’altiforno 1, per poi proseguire con tutti gli altri. Nei primi giorni di Dicembre, l’accaieria più grande d’Europa smetterà di esistere. Almeno fino a quando non arriveranno nuovi investitori. E sicuramente non cascheranno dal cielo.

E così, tra il “Non permetteremo lo spegnimento degli altiforni” da parte del premier Conte, e il “Non riconosco il recesso” del nostro ministro dell’economia Patuanelli, Arcelor Mittal se ne frega e corre ad investire in India. Le chiacchiere non servono.

In India l’azienda investirà ben 5,8 miliardi di euro, mentre migliaia di italiani resteranno senza lavoro e l’area del Sud Italia verrà affossata ancora di più. Ma non prendetevela con l’azienda franco-indiana.

Che fra l’altro, impiegherà in India la metà dei dipendenti impegnati in Italia, ovvero 3800 persone indiane contro i 10.000 lavoratori italiani. Vabbè, ma allora Arcelor Mittal non riuscirà mai a raggiungere la qualità e la produzione che attualmente si registra nello stabilimento di Taranto. Sbagliato. Anzi, ad Arcelor Mittal conviene perché la capacità produttiva dello stabilimento indiano sarà di 10 milioni di tonnellate, quello italiano si è fermato invece a 4 milioni di tonnellate.

Se volete, ponetevi qualche domanda. Però ricordate di dare anche delle risposte.

L’Italia dov’è ?

A quanto pare il governo italiano non è in grado di far crescere economicamente il paese, se facciamo scappare un investitore del genere allora significa che stiamo andando veramente verso il fallimento. Non ci sono parole. Si tratta del più grande investimento sul territorio italiano degli ultimi 30 anni. Ormai sfumato.

Senza contare tutte le altre imprese collegate all’ex-Ilva. Parliamo ad esempio di Iris, azienda esterna che si occupava di manutenzione e lavorazione meccanica sui pezzi che Arcelor Mittal inviava per ripristino. Scappato il colosso franco-indiano, è arrivata la fine per l’azienda. Risultato ? 150 dipendenti in cassa integrazione.

E l’azienda ha un credito nei confronti di Arcelor Mittal di circa 1,7 milioni di euro. Ma se tutto fosse filato liscio, tutto ciò non sarebbe successo. Anche l’azienda italiana Iris dovrà chiedere spiegazioni al governo italiano, che ha voluto fare di testa propria. Che ha tirato troppo la corda, e l’ha fatta spezzare.

Intanto è pronta una nuova vita per l’acciaieria indiana Essar Steel, che aveva già dichiarato bancarotta. Ora e salva e può cominciare la scalata al settore, grazie anche alla forza di Arcelor Mittal.

Altro che acciaierie italiane, altro che Italia.

La delusione è tanta.