Siamo entrati nel vivo delle contrattazioni, Luglio è il mese decisivo per fusione Intesa-Ubi. Se l’OPS lanciata da Intesa San Paolo andrà a buon fine, lo sapremo a fine mese, più precisamente il 28 Luglio.
Si tratta del termine ultimo che metterà la parola fine alle contrattazioni, salvo ovviamente eventuali proroghe.
Come ben saprete, i numerosi no da parte dell’istituto bresciano non sono serviti ad annullare l’offerta dell’istituto piemontese che continua dritto per la sua strada.
Intesa vuole Ubi a tutti i costi, e sta usando tutti i mezzi a propria disposizione per portare a termine l’OPS.
La fusione Intesa-Ubi potrebbe andare a buon fine.
Se ti interessano ulteriori informazioni, leggi anche: “Intesa-Ubi: la BCE dice sì alla fusione, OPS va avanti”.
Addirittura la banca guidata da Carlo Messina ha pubblicizzato l’operazione in tv (sulle reti Mediaset), cosa mai successa prima d’ora. Nella pubblicità vengono sottolineati i vantaggi della fusione Intesa-Ubi, e viene specificato che per chi volesse aderire all’offerta, ci saranno 17 azioni Intesa ogni 10 di Ubi.
Più il premio finale destinato agli azionisti Ubi pari al 27,6% del valore delle azioni Ubi, registrato nell’ultima seduta prima del lancio dell’Ops. Ovvero quella del 14 Febbraio 2020, quando il titolo chiuse la giornata con un valore pari a 3,31 euro per azione.
Per il momento, chiusa la prima settimana di contrattazioni, sono state registrate adesioni di poco superiori all’1% del capitale di Ubi. Quindi attualmente le adesioni non spostano gli equilibri, anzi ci fanno capire che Intesa dovrà continuare a lottare se vuole portare a termine l’operazione.
Infatti la banca bresciana si sta difendendo molto bene e, come risaputo, sta cercando soluzioni per evitare di essere inglobata da Intesa.
Ovviamente però la fusione Intesa-Ubi fa gola a molti, dato che il risultato sarà un vero campione del settore, sicuramente l’istituto di credito più grande, solido e con maggiori asset in gestione d’Italia.
La maggior parte dei soci di Ubi è in attesa di un “rilancio” da parte dell’istituto guidato da Victor Messiah, che ha già fatto presente che Ubi e Intesa hanno idee molto diverse sul concetto di consolidamento bancario.
Staremo a vedere come andrà a finire, stavolta siamo veramente agli sgoccioli.
Foto di Alexander Jungmann da Pixabay