Sono stati pubblicati i dati di bilancio di Assicurazioni Generali relativi al primo trimestre del 2021. La ripresa è più che evidente, le attese sono state ampiamente superate.

Si tratta di un’ottima performance che lascia ben sperare per i restanti trimestri dell’anno.

Ricordiamo infatti che i dati relativi allo stesso periodo dello scorso anno sono stati disastrosi, probabilmente per Generali è stato il peggior periodo di sempre.

Ovviamente a impattare sui conti dello scorso anno (primo trimestre 2020) sono stati l’emergenza sanitaria, e la svalutazione sugli investimenti.

Ora la compagnia italiana si è finalmente lasciata alle spalle questo periodo catastrofico, mettendo a segno straordinarie performance nel primo trimestre del 2021.

Se ti interessano ulteriori info su possibili operazioni finanziarie future, ti consigliamo di leggere anche: “Assicurazioni Generali: ipotesi fusione con Zurich o Axa”.

Di seguito vi indicheremo di dati di bilancio di Assicurazioni Generali, piano industriale e previsioni future.

Assicurazioni Generali: la trimestrale

Assicurazioni Generali chiude il primo trimestre dell’anno con un grande balzo dell’utile netto, un evidente miglioramento del risultato operativo e della combined ratio, ed ha anche consolidato la propria posizione finanziaria netta.

Per quanto riguarda l’utile netto, segnaliamo un super-balzo di oltre il +600% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’utile netto è stato quindi pari a 802 milioni di euro, in forte recupero rispetto ai 113 milioni di euro registrati lo scorso anno.

Come già anticipato, i risultati appena citati hanno superato le attese degli analisti (705 milioni di euro).

Lo stesso vale anche per il risultato operativo pari a 1,6 miliardi di euro, in aumento del +11% rispetto al primo trimestre del 2020. In questo caso gli analisti avevano ipotizzato una valore vicino ai 1,47 miliardi di euro.

A trainare il gruppo ci hanno pensato i premi lordi, in netto aumento (+4,2%) in tutti i segmenti. Il totale è stato pari a ben 19,7 miliardi di euro (sempre solo nel primo trimestre dell’anno), così ripartito:

  • Polizze Vita + 5,5 %;
  • Polizze Danni + 1,9 %.

Infine segnaliamo il consolidamento riguardante la posizione di capitale, il Solvency Ratio attualmente risulta pari a 234%.

Assicurazioni Generali resta quindi una compagnia estremamente solida, nonché una delle più affidabili. In diminuzione anche il combined ratio, sceso del -88%.

Operazioni finanziarie future

Alla presentazione dei dati di bilancio, sono seguite interessanti dichiarazioni da parte dell’attuale CFO del gruppo, Cristiano Borean (fresco di conferma alla guidance del gruppo).

Ebbene, il manager ha indicato una disponibilità di cassa pari a 2,3 miliardi di euro che verranno utilizzati per eventuali operazioni di M&A.

L’obiettivo è sempre lo stesso: crescere creando valore. I 2,3 miliardi di euro verranno quindi utilizzati per acquisire altre aziende del settore ma, come dichiarato da Borean, solamente nel caso in cui si presentassero le giuste opportunità.

La compagnia rimane quindi aperta a tutte le opzioni, anche se potrebbe fare a meno di eventuali operazioni di M&A.  Quest’ultime restano però la migliore leva di differenziazione delle sorgenti di cash flow.

Insomma l’M&A rimane la migliore ipotesi buyback per utilizzare l’eventuale capitale in eccesso.

Se ti interessano ulteriori info sulle operazioni di M&A portate avanti da Generali, ti consigliamo di leggere anche: “Generali: acquisito il 24,4% di Cattolica Assicurazioni”.

Il Piano Industriale

Il colosso triestino non ha ancora presentato il prossimo piano industriale, ma lo farà tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022.

Intanto l’attuale amministratore delegato del Leone di Trieste, Philippe Donnet ha confermato gli attuali target per il periodo 2018/21 (riguardanti strategie e risultati), ovvero:

  • Crescita annua – da 6 a 8 %;
  • Roe – maggiore dell’11,5%;
  • Dividendi 19/21 – tra 4,5 e 5 miliardi di euro.

Vi segnaliamo inoltre le attuali partecipazioni detenute in Assicurazioni Generali (azionariato):

  • 40,60% – Investitori istituzionali;
  • 24,13% – Azionisti retail;
  • 12,93% – Gruppo Mediobanca;
  • 5,63% – Gruppo Caltagirone;
  • 4,82% – Gruppo Del Vecchio;
  • 3,97% – Gruppo Benetton;
  • 7,76 % – Altri Investitori;
  • 0,16% – Azionisti non identificabili.

Foto di mohamed Hassan da Pixabay