È nel 2015 che comincia la storia (negativa) della famosa azienda giapponese, quando il partner commerciale Westinghouse finisce in bancarotta. Per Toshiba inizia un lungo calvario fino a quando alla fine del 2017 l’azienda dichiara di voler vendere azioni per 600 miliardi di yen, in modo da coprire un rosso di 750 miliardi di yen (non tutto ma quasi).

L’interessamento da parte di altre società leader del settore è stato vivo sin da subito e nel Giugno del 2018 le azioni vengono così acquisite da Dell, Kingston, Seagate e soprattutto Apple che ne acquisisce molte di più degli altri investitori. Ora, nel 2019, l’azienda giapponese vuole a tutti i costi recuperare le azioni vendute dopo appena 12 mesi.

Toshiba : la proposta e l’accordo iniziale

Il periodo nero sembra essere ormai passato e Toshiba sta cercando di rifinanziare la divisione chip. Un accordo con alcune banche giapponesi hanno dato liquidità all’azienda tramite dei prestiti, la cifra ricevuta è di 11,8 miliardi di dollari.

Un’ ottima cifra che fa entrate liquidità nel capitale di Toshiba e che gli permetterà di riacquistare le azioni da parte di tutte e quattro le aziende statunitensi. Il consorzio americano quindi si dice pronto a raccogliere degli ottimi profitti dopo appena un anno e disposto a vendere le azioni.

E’ stato evitato anche il cambio di gestione parziale da parte di Western Digital che avrebbe ridotto ancora di più la concorrenza di mercato. Bene anche in borsa, dove la Toshiba continua a guadagnare punti percentuali e a rimettersi in carreggiata. L’azienda giapponese è pronta a rimettersi in gioco dopo questo breve periodo di stop.

Toshiba : i profitti e la situazione dopo 12 mesi

Per le aziende statunitensi che hanno acquistato le azioni Toshiba lo scorso anno, ci saranno dei ritorni di investimento non indifferenti, una cifra di centinaia di milioni di dollari ricavati dai profitti delle vendite. Inoltre Apple grazie ai suoi investimenti (anche extra) ha contribuito a far diventare la divisione chip di Toshiba molto più competente, ed ha portato un abbassamento dei prezzi per la catena di approvvigionamento per i componenti (utili all’assemblaggio dei prodotti hi-tech di Toshiba).

Infine, oltre ai ricavi dai profitti delle vendite, si dovranno sommare a questi anche il profitto derivante dalla vendita diretta delle quote (azioni) acquistate l’anno scorso. Sembra comunque che la situazione si sia risollevata e non è da escludere che Toshiba potrebbe diventare un ottimo investimento per il 2020, staremo a vedere i risultati dei prossimi trimestri.