“Questa è l’ora senza pari, questa è l’ora del Campari”. Ricorderete sicuramente il famosissimo spot dove si sentiva una voce maschile in sottofondo (quasi lirica) che recitava queste parole. Con “Americano” e “Negroni” in bella vista, i più famosi aperitivi targati Campari. L’azienda racchiude in sé la storia dell’aperitivo, della Milano da bere degli anni 50’, della forte industrializzazione italiana. Simbolo di italianità all’estero e orgoglio nazionale in madre patria. Il Gruppo Campari si occupa della produzione e commercializzazione del suo famoso bitter, dal sapore unico al mondo. Negli anni ha anche acquisito vari marchi del settore (la maggior parte famosissimi), ponendoli sotto la sua “ala protettrice”. Dal 2001 è quotata alla borsa di Milano.

Statistiche e andamento

Appena 2 mesi fa, il colosso italiano ha raggiunto i massimi storici per quanto riguarda il valore azionario. Un traguardo raggiunto dopo anni di crescita ininterrotta, che però sembra pian piano allontanarsi di nuovo. Dal raggiungimento del massimo storico, è iniziata una parabola discendente che ha portato all’immediata perdita di punti percentuali. Oggi il valore delle azioni si attesta sugli 8,50 €, con un prezzo obiettivo medio pari a 8,43 €. L’azienda di Sesto San Giovanni (MI), attualmente possiede il 45 % dei marchi globali del settore beverage, e il suo fatturato negli ultimi 15 anni è praticamente raddoppiato. Si parte dagli 800 milioni di euro del 2014, fino agli attuali 1,81 miliardi di euro. La società inoltre, ha annunciato il mese scorso di aver acquistato ben 511.854 azioni proprie, per una cifra 8,66 € per azione. I ricavi attualmente derivano per il 42, 3 % dal continente Americano, per il 31,7 % dal Sud Europa, Africa e Medio Oriente, per il 18,9 % dal Nord-Centro-Est Europa, ed infine per il 7 % dall’area del Pacifico. In Italia si concentra il 25 % circa del fatturato.

Investimento e previsione

Anche se il brutto periodo sembra essere ormai superato e il titolo del Gruppo comincia nuovamente a salire, le azioni non sono da comprare. (almeno per ora). Le forti oscillazioni degli ultimi mesi mettono a rischio il possibile investimento, bisognerà attendere ancora che il valore azionario si stabilizzi. Poi, la società non è sicuramente tra le più generose per quanto riguarda la remunerazione degli azionisti. Inoltre, il rapporto “enterprise value to sales” è tra il più alti al mondo. C’è da dire però che solitamente il Gruppo Campari rilascia risultati (positivi) superiori alle attese. I profitti vengono generati grazie agli elevati livelli di margine del Gruppo, che offre comunque buone prospettive per il secondo semestre del 2019, con fatturato in aumento.