Si apre una nuova era per l’Agenzia delle Entrate e per il fisco italiano. Nonostante l’emergenza sanitaria in atto e le conseguenti sospensioni dei pagamenti delle cartelle esattoriali, l’attività del Fisco non si ferma affatto.
Già dalle prossime settimane infatti sarà attivo il nuovo “servizio” dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, ovvero il prelievo forzoso dai conti correnti degli italiani. Ciò accadrà a tutti coloro che, ad oggi, non hanno saldato le cartelle esattoriali di Equitalia e continuano a non farlo.
Di seguito tutti i dettagli sulla nuova manovra, che fa parte sempre del pacchetto anti-evasione fiscale annunciato mesi fa dal governo (leggi anche: “Evasione Fiscale: nuova riforma, carcere come pena”).
Il prelievo forzoso da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione sarebbe dovuto entrare in vigore il 1 Aprile 2020. Ma a causa dell’epidemia da Covid-19, ovviamente è stato tutto sospeso. Ma vi informiamo che non si tratterà di una manovra aggressiva, bensì di una modalità da utilizzare soltanto come “ultima fase”.
La stessa verrà adottata solamente nei confronti di chi si ostenta a non pagare nonostante i ripetuti avvisi da parte dell’ente di riscossione e del relativo ufficio legale. A quanto pare i cittadini in debito con lo Stato verranno prima contattati, e poi avranno a loro disposizione circa 60 giorni di tempo per procedere al pagamento e risolvere la questione.
Se così non fosse, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può procedere direttamente con il prelievo forzoso dal conto corrente del debitore. Quindi, nel caso in cui vi arrivi una cartella esattoriale, non disperate, il prelievo dal vostro conto corrente non sarà immediato.
Lo ribadiamo, il pignoramento non sarà “aggressivo”.
Una misura assolutamente utile per lo Stato, in questo modo il governo dovrebbe recuperare gran parte dei crediti erogati e mai restituiti dai debitori. Almeno in teoria.
Non crediamo che dal momento in cui arrivi l’avviso da parte dell’ente per il pagamento della cartella esattoriale, il conto corrente verrà congelato. In questo modo tutti i debitori avranno il tempo di spostare o prelevare il denaro. E lo Stato rimarrà con un pugno di mosche in mano.
A nostro avviso ci sembra una manovra buttata a caso, nata più per intimidire che per recuperare realmente i crediti deteriorati. A questo punto, oltre all’avviso riguardante i 60 giorni di tempo, doveva assolutamente esserci anche il congelamento del conto. Altrimenti tutto ciò non ha affatto senso.
La manovra giusta invece, è la rateizzazione del debito. Su questa, nulla da dire. Dare la possibilità al debitore di restituire l’importo dovuto in rate mensile e non in un’unica soluzione, è sicuramente la manovra migliore per l’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Infatti è attiva già da decenni.
Il recupero dei crediti non si ottiene con intimidazioni o aggressività, con queste due modalità può solo aumentare lo stato di ansia e di paura dei cittadini ed ovviamente la loro sfiducia nei confronti del governo.
C’è da rivedere un bel pò di cose sulla questione.