La francese Lactaris è sempre più leader del mercato. Dopo le acquisizioni di Galbani, Vallelata, Invernizzi, Locatelli e Parmalat, da poco il gruppo francese ha acquisito anche Nuova Castelli. Lactaris attualmente detiene più un terzo del settore lattiero-caseario italiano. Quest’ultimo è uno dei migliori al mondo in fatto di produzione e qualità, dai numeri risulta che siamo secondi solo ai cugini d’oltralpe.

Nuova Castelli è il principale esportatore di Parmigiano Reggiano. La famiglia Besnier (proprietaria di Lactalis) ha rilevato il gruppo dopo l’apertura dello stesso all’individuazione di nuovi partner commerciali. L’azienda ha preferito formulare direttamente una proposta d’acquisto anziché diventare partner commerciale.

Una mossa ottima per Nuova Castelli, ma un po’ meno per l’economia ed il commercio italiano che perde l’export del suo prodotto di punta, il Parmigiano Reggiano.

L’offerta e l’acquisizione

Tutto parte dal fondo britannico Charterhouse, principale azionista del gruppo italiano Nuova Castelli (80%). Ad inizio 2019 decide di aprire a nuovi partner azionari. L’obiettivo era stato fissato in un aumento del capitale di 40-50 milioni di euro. Fondi d’investimento come Capvest, OxyCapital e QuattroR hanno valutato la proposta ma non hanno tentato più di qualche timida offerta.

Da qui l’idea di cambiare strategia, non più partnership azionaria bensì direttamente la vendita dell’intera azienda ad un gruppo strategico-industriale. Un cambiamento netto. Ed è così che scende in campo Lactaris e comincia le trattative per l’acquisizione.

Si aggiunge anche l’italianissima Granarolo (anch’essa leader del settore) in corsa per l’acquisizione del gruppo Nuova Castelli. Purtroppo quest’ultimo accetta l’offerta di Lactalis e liquida Granarolo. Il gruppo francese detiene ora il più grande esportatore di Parmigiano Reggiano.

I dati e le dichiarazioni del Consorzio

Nuova Castelli ha registrato nel 2018 un fatturato di 460 milioni di euro. Tra questi ci sono 27 milioni di euro di margine operativo lordo (EBITDA) e 190 milioni di debito. L’ex gruppo italiano aveva anche garantito 100 milioni alle banche con forme di Parmigiano Reggiano.

I siti di produzione sono 16, di cui 13 in Italia e 3 all’estero. I dipendenti sono oltre 1000. Il 70 % del fatturato deriva dalle esportazioni.  I prodotti sono delle vere e proprie “leggende” del mercato caseario italiano, si va da Parmigiano Reggiano al Grana Padano, passando per il Gorgonzola, il Pecorino Toscano e la Mozzarella di Bufala Campana.

Il Consorzio Parmigiano Reggiano dichiara che avrebbe preferito l’acquisizione da parte di un gruppo italiano e che anche l’esportazione rimanesse un “affare nazionale”. Però l’acquisizione di Lactalis piace lo stesso, dato che esprime la buona salute della filiera e l’attrattività economica-finanziaria per investitori esteri. Il Consorzio chiude affermando che la produzione rimarrà sempre nell’area di origine.

Il Parmigiano Reggiano è, e resta, un prodotto D.O.P..