L’Italia esce vincitrice dallo scontro con l’UE. La commissione europea si è riunita il 3 Luglio a Bruxelles ed ha deciso di non applicare nessuna sanzione per deficit eccessivo nei confronti del Bel Paese.

Sicuramente un’ottima scelta da parte dell’UE, che senza l’appoggio dell’Italia avrebbe rischiato di stravolgere l’economia e causare gravi danni a tutti i paesi dell’unione.

Non è stato reso noto il motivo che ha portato a questa decisione, ma le idee italiane come i mini-bot e le aperture ad una partnership più approfondita con Trump e gli Stati Uniti hanno evidentemente fatto fare marcia indietro alla commissione europea.

Fatto sta che questa è un’ottima notizia per l’Italia, che riesce ad evitare multe e sanzioni e risparmiare un bel po’ di soldi. Niente commissari straordinari quindi e niente blocco della crescita. Fiducia all’Italia e agli italiani.

La situazione

Un ottimo lavoro quello svolto dal ministro dell’economia Giovanni Tria, e perfetta anche la linea dura di Salvini che promette di dare maggior importanza alle idee italiane da portare in Europa, cosa che ultimamente non era vista di buon occhio.

Complimenti anche al premier Giuseppe Conte che si rivela un ottimo mediatore. Infine un ringraziamento speciale va fatto anche a Mario Draghi, attuale presidente della Banca Centrale Europea, che tende la mano all’Italia prima della fine del suo mandato.

Evitiamo così un bel po’ di noie. Tra queste la sanzione da 9 miliardi di euro (0,5 % del PIL), il congelamento di fondi europei e l’interruzione dei prestiti da parte della Banca Europea. Infine l’uscita dal programma di acquisto dei titoli di Stato da parte di Bce.

Le statistiche economiche

E invece la strada è tutta in salita, l’Italia avrà diritto a 73 miliardi di fondi UE fino al 2020 e beneficiare della clausola per eventi eccezionali che porterà ad un risparmio totale di circa 6 miliardi di euro per le casse dello Stato.

Evitati quindi anche i drastici tagli proposti dalla commissione europea, e le nuove manovre finanziarie come reddito di cittadinanza e quota 100 rimangono così come deciso. E non è finita qui, dopo aver evitato le sanzioni UE cala anche lo spread che porta al rendimento del Bpt decennale a quota 1,7 %, in pratica molti meno interessi da pagare sul debito.

Cala anche il rapporto deficit-PIL che attualmente ammonta al 2,04 % nominale, e quindi 1,9 % reale.

Anche la disoccupazione scende sotto il 10 %, un dato che non si vedeva dal 2012, negli ultimi sette anni non aveva mai raggiunto un valore così basso. Di conseguenza stiamo assistendo anche a livelli di occupazione da record.