L’epidemia da Covid-19 non ferma la road map dei due istituti di credito italiani, l’offerta presentata da Intesa San Paolo ad Ubi rimane valida. Ieri l’a.d. di Intesa, Carlo Messina, ha confermato la convocazione dell’assemblea straordinaria per il 27 Aprile.

L’Ops lanciata su Ubi è quindi sempre valida e entro la fine del mese prossimo gli azionisti di Intesa procederanno a dare l’ok per l’aumento di capitale, utile anche per l’”acquisizione” di Ubi Banca (Leggi anche: “Fusione Intesa-Ubi: incredibile operazione finanziaria”).

Nascerà un nuovo colosso bancario italiano?

Offerta Intesa Ubi: andamento di mercato delle due banche

Intanto gli analisti cominciano ad essere d’accordo sull’eventuale operazione di risiko, l’offerta presentata da Intesa ad Ubi piace. Inoltre ricordano che i conti di Intesa San Paolo sono più che positivi e che nel corso di questo 2020, l’istituto lombardo registrerà la plusvalenza-monstre da 900 milioni di euro derivante dall’operazione Nexi.

Quindi, c’è il “via libera” degli esperti all’operazione di aggregazione tra le due banche.

Per quanto riguarda Ubi invece, il titolo rimane con target “hold”. Ricordiamo che a causa dell’emergenza coronavirus, entrambi i titoli hanno perso quasi il 50% del loro valore dalla fine di Febbraio fino ad oggi.

Ieri, alla Borsa di Milano le azioni Intesa San Paolo hanno chiuso la seduta in calo del 2,95% con un valore pari a 1,41€ per azione. Non va di certo meglio al titolo Ubi che chiude la giornata a -3,16%, per un valore pari a 2,24€ per azione.

Le previsioni future

Purtroppo per entrambi gli istituti si è proceduto ad un netto taglio delle previsioni, nonostante l’ottimo andamento pre-epidemia. Ubi Banca infatti non era affatto lontana dalle stime, ma l’emergenza sanitaria ha inciso sull’andamento azionario e il titolo è entrato in una fase di incertezza. Cosa che non piace affatto alla Borsa.

Quindi si punterà sulla fusione per fronteggiare la crisi economica? Può darsi. Ma tutto sommato l’operazione potrebbe dare una svolta all’andamento negativo di entrambi i titoli, e la sinergia tra i due istituti derivante dalla manovra potrebbero far risalire la testa ad entrambi gli istituti bancari.

Secondo gli analisti, l’offerta di Intesa ad Ubi è da non sottovalutare (ricordiamo che il CEO di Ubi, Victor Messiah, aveva rispedito al mittente la proposta). La performance del nuovo titolo sarà strettamente legato a quello attuale del titolo Intesa San Paolo.

Insomma il 27 Aprile ne sapremo sicuramente di più, ma stavolta l’operazione viene vista con altri occhi. Si alzano quindi la probabilità di fusione tra Intesa San Paolo e Ubi Banca.