La riforma fiscale del governo Meloni porta con sé una serie di cambiamenti significativi nel panorama fiscale italiano. Questi includono la riduzione degli scaglioni Irpef, l’eliminazione graduale dell’Irap, la revisione dell’Ires e dell’IVA, l’attrazione di capitali esteri e una maggiore efficienza nella gestione del contenzioso tra amministrazione e contribuenti.

Scopriamo insieme quali saranno le principali novità di questa riforma e come potrebbero influenzare la vita quotidiana di cittadini e imprese.

Il passaggio da 4 a 3 scaglioni Irpef e la flat tax

L’obiettivo di legislatura è la flat tax per tutti, passando attraverso l’estensione della flat tax incrementale ai lavoratori dipendenti. Prima di raggiungere questo traguardo, l’Irpef passerà da 4 a 3 scaglioni. Due le ipotesi al vaglio: 23%, 27% e 43% o 23%, 33% e 43%. Le risorse necessarie per questa operazione arriveranno, almeno in parte, dalla revisione delle agevolazioni fiscali. Questa prevede una forfetizzazione in base ai redditi che, tuttavia, lascerà intatte le agevolazioni sui mutui e sulle spese sanitarie.

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L’Ires a due aliquote e l’eliminazione graduale dell’Irap

Per le imprese, la riforma fiscale prevede l’introduzione di due aliquote Ires, con una riduzione per i redditi destinati a investimenti e nuova occupazione. Questo cambio sarà accompagnato dalla razionalizzazione o eliminazione degli attuali crediti d’imposta. Inoltre, si prevede il graduale superamento dell’Irap, a partire dalle piccole società, una misura che riscuote l’approvazione unanime delle imprese italiane.

Il riordino dell’Iva e l’introduzione dell’aliquota zero

La riforma fiscale del governo Meloni propone una riorganizzazione delle aliquote Iva. Nonostante la delega non fornisca dettagli precisi, il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha accennato alla possibilità di introdurre un’aliquota zero per alcuni prodotti di prima necessità, come pane, pasta o latte, similmente a quanto avvenuto per i vaccini Covid.

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Il tributo unico e l’eliminazione delle mini-imposte

L’obiettivo della riforma è eliminare diverse mini-imposte, tra cui l’imposta di bollo, quella ipotecaria e la catastale, così come i tributi speciali catastali e le tasse ipotecarie. Queste verranno sostituite da un tributo unico, “eventualmente in misura fissa”. Per facilitare il pagamento dei tributi e rendere più efficienti i sistemi di riscossione, si prevede l’utilizzo di mezzi elettronici di pagamento.

La tax compliance, dichiarazioni e revisione delle sanzioni

Nell’ottica di migliorare il rapporto tra fisco e contribuente, la riforma propone l’esclusione della decadenza da benefici fiscali in caso di inadempimenti formali o di minore gravità. In generale, è prevista una riduzione degli adempimenti e una razionalizzazione degli obblighi dichiarativi, con un incentivo alle dichiarazioni precompilate. Grazie all’istituzione del concordato preventivo biennale e al rafforzamento della cooperativa compliance, si punta a favorire l’adempimento spontaneo.

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Addio al ruolo e facilitazione delle rateizzazioni

Per quanto riguarda la riscossione, l’obiettivo della riforma fiscale è un graduale superamento del ruolo e un accesso semplificato a forme di rateizzazione a 120 rate. Le sanzioni saranno riviste in caso di omessi versamenti non reiterati e rese più proporzionali rispetto alle condotte contestate.

Attrazione dei capitali esteri e riduzione del contenzioso tra amministrazione e contribuenti

La riforma fiscale del governo Meloni mira anche a rendere l’Italia più attraente per gli investitori stranieri e a ridurre il contenzioso tra amministrazione e contribuenti. Questo si tradurrà in un ambiente fiscale più favorevole per le imprese e in una maggiore efficienza nella gestione delle controversie fiscali.

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Conclusioni: opportunità e sfide della riforma fiscale

La riforma fiscale del governo Meloni rappresenta un passo significativo verso una semplificazione del sistema fiscale italiano e la creazione di un ambiente più favorevole per cittadini e imprese. Tuttavia, saranno necessari alcuni anni per valutare appieno l’impatto di queste novità sulle finanze pubbliche e sulle condizioni economiche del Paese.

In ogni caso, è importante che contribuenti e imprese si mantengano aggiornati sulle modifiche apportate dalla riforma e si preparino adeguatamente per affrontare le sfide e cogliere le opportunità offerte da questo cambiamento nel panorama fiscale italiano.