E’ ancora caos su Moby Tirrenia, ma stavolta la situazione sta per arrivare al capolinea. E’ in corso lo scontro tra Onorato Armatori (che controlla la compagnia di navigazione) e i commissari straordinari della “bad company” , di cui fa parte anche Achille Onorato, figlio del patron Vincenzo.

Ebbene, nello scorso fine settimana i conti correnti di Moby-Tirrenia sono stati sequestrati e quindi attualmente risultano “congelati”. D’altronde, anche la Commissione Ue aveva già avvertito i vertici della società, che hanno ricevuto una pesante sanzione a causa dei 15 milioni di euro che la compagnia deve allo Stato Italiano.

Moby infatti si dice disposta a versare la somma dovuto allo Stato, ma le sue azioni indicano invece che la società si sta muovendo nel verso opposto (leggi anche: “Moby-Tirrenia: respinta offerta per il salvataggio”).

E a farne le spese di questo braccio di ferro tra Moby-Ministero dei Trasporti-Commissione Ue è solo la Sardegna.

Di seguito vi spieghiamo il perché.

Moby Tirrenia: la situazione attuale

Il patron di Moby Tirrenia, Vincenzo Onorato, ha già annunciato che le azioni intraprese dai commissari (congelamento dei conti correnti) è sinonimo di assoluta irresponsabilità. Anche se la risposta del Gruppo Onorato Armatori ci sembra ancor più irresponsabile.

E non stiamo parlando degli attacchi verbali, bensì dello stop imposto alle proprie navi. Moby Tirrenia ha bloccato infatti tutte le tratte da e per la Sardegna, trasporto merci compreso. Questa situazione mette quindi in discussione la continuità territoriale della Regione Sardegna, che va garantita. E su questo non si discute.

E’ dovuto intervenire addirittura il Presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas per cercare di salvare i collegamenti con la nostra isola.

Per fortuna ci è riuscito, dopo poche ore infatti il Gruppo Onorato ha annunciato che le tratte da/per la Sardegna saranno garantite dalle navi Moby che subentreranno al gruppo Tirrenia.

Le tratte che prima erano gestite da Tirrenia, come Napoli-Cagliari, Civitavecchia-Olbia, e Genova-Porto Torres passano ora nella mani di Moby. Insomma, il Gruppo Onorato garantisce che i collegamenti verranno effettuati a pieno regime, non salterà neanche una tratta.

A quanto pare la Regione Sardegna stava per pagare ancora una volta il conto più salato di tutti, ma il tempestivo intervento del Presidente Solinas stavolta è servito a qualcosa.

L’ombra del fallimento

Ma ci teniamo a precisare che si tratta solo di collegamenti temporanei, il Ministero dei Trasporti si è già attivato nella ricerca di compagnie alternative. Attualmente l’ipotesi più plausibile sarebbe quella di affidare le tratte alle navi Grimaldi. La società ha già dato la propria disponibilità per coprire le ex-rotte di Moby Tirrenia.

Ricordiamo a tutti che la continuità territoriale viene garantita dallo Stato tramite un meccanismo di incentivi. Quindi, se si arriverà al punto della cancellazione definitiva delle tratte, sarebbe un fallimento dello Stato.

Ma più che quello dello stato, il fallimento per ora pende tutto dalla parte di Moby Tirrenia.

La società controllata dal Onorato Armatori ha anche trattato per un eventuale salvataggio, una delle proposte più “interessanti” era arrivata da Ad Hoc Group, ma poi non se n’è fatto più nulla.

In ogni caso la questione deve velocemente spostarsi sulla continuità territoriale della Sardegna. Perché a quanto pare le discussioni più importanti riguardano sempre il salvataggio della compagnia, il fallimento di Moby Tirrenia e i debiti accumulati dalla società.

Della tutela dei corridoi alimentari e farmaceutici, e quindi del traffico merci che in questo momento risulta essenziale e quindi di vitale importanza, nessuno ne parla.