Ritorna l’emergenza Alitalia, un dossier bollente oramai passato nelle mani del nuovo Presidente del Consiglio Mario Draghi.

La UE suggerisce uno spezzatino di asset, mentre lavoratori italiani e sindacati hanno già affermato che non riuscirebbero a digerirlo. Virare verso una valida alternativa sarebbe la cosa migliore da fare, in molti sperano in una nuova “ricetta Draghi”.

L’importante è che il conto da pagare, almeno stavolta, non sia salato.

Alitalia, la nostra compagnia di bandiera (a controllo pubblico) ci è costata la bellezza di 7,4 miliardi di euro. Tutti versati dai contribuenti italiani, lavoratori e onesti cittadini. In cambio abbiamo ricevuto 30 anni di perdite e bilanci che, in fondo, non sono mai stati realmente positivi.

Tutto sommato però qualcosa di positivo in passato c’è stato, ma dalla privatizzazione in poi non si è capito più nulla. Era meglio quando c’era la lira.

Pardon, l’IRI.

Se ti interessano ulteriori informazioni su eventi passati o comunque legati ad Alitalia, ti consigliamo di leggere anche: “NewCo Alitalia: in partenza dal 1 Ottobre 2020?”.

Di seguito vi indicheremo le richieste della UE, la posizione del Governo Italiano, ed un possibile punto di incontro tra Bruxelles e Roma sull’Emergenza Alitalia.

Emergenza Alitalia: le proposte sul tavolo

E’ attesa per oggi, 2 Marzxo 2021, un incontro in videocall tra Mario Draghi ed il commissario europeo alla Concorrenza Margrethe Vestage, per discutere proprio dell’Emergenza Alitalia.

La settimana scorsa il Presidente del Consiglio ha convocato i ministri del Mise, del Mit e del Mef per valutare la situazione attuale (spezzatino degli asset compreso) e porre le basi per una strategia da seguire in Europa.

Ricordiamo infatti che Bruxelles spinge per lo spezzatino in tre asset dei settori attualmente nella mani dell’ex compagnia di bandiera Alitalia, ovvero:

  • Aviation (flotta aerea) ;
  • Handling (Assistenza a terra, movimentazione merci, spedizioni);
  • Maintenance (manutenzione flotta aerea, strutture, ecc).

La UE chiede quindi di presentare un nuovo piano industriale, e di spezzettare i vari settori in 3 asse da assegnare a terzi con relative gare.

Dall’altro lato invece il Governo Italiano non ha alcuna intenzione di stravolgere i piani strategici messi a punto dalla Newco ITA.

Per Palazzo Chigi la strada da seguire è stata già tracciata dalla Newco, che ha ben delineato obiettivi e strategia nel Piano Industriale consegnato al Governo. Ma attenzione perché la squadra di Governo di Mario Draghi è al lavoro per trovare un punto di incontro con Bruxelles.

La proposta più interessante è comunque arrivata dall’attuale commissario straordinario di Alitalia, Giuseppe Leogrande. Il super-commissario (esperto di diritto fallimentare) potrebbe chiedere a Bruxelles di poter vendere immediatamente e senza gare o appalti l’asset Aviation di Alitalia alla NewCo.

In questo modo con flotta aerea e personale di bordo, la nuova compagnia non avrebbe problemi a partire sin da subito. Dopodiché la NewCo sarebbe pronta ad affittare i restanti due asset da Alitalia (Handling e Maintenance) per poi cederli a terzi solamente in un secondo momento tramite regolare gara.

Così facendo si limiterebbero i danni derivanti dall’Emergenza Alitalia.

L’attuale Piano Industriale 2021-25

Il Piano Industriale 2021-25 è stato presentato dalla NewCo ITA verso la fine dello scorso anno. Secondo quanto indicato dal nuovo gruppo, confluirà in esso l’asset Aviation comprensivo di una flotta aerea composta da 52 velivoli e circa 5000 dipendenti.

Attualmente i dipendenti sono circa 10.000 quindi secondo quanto previsto, passeranno alla Newco il 50% dei dipendenti di Alitalia. I restanti 5000 dipendenti resteranno comunque alla compagnia commissariata per poi essere trasferiti agli eventuali acquirenti dell’asset.

Il progetto è molto ambizioso, come già anticipato la base di partenza sarà composta da 52 aerei, che però già nel 2022 diventeranno 86, e così via. Insomma è prevista una crescita costante del numero di velivoli che formeranno la flotta aerea della Newco ITA.

Grandi ambizioni anche per il fatturato della nuova compagnia, per il primo anno di attività (2021) sono attesi ricavi per 920 milioni di euro. A fine Piano Strategico (ovvero nel 2025) la compagnia raggiungerà invece un fatturato da ben 3,4 miliardi di euro.

Infine segnaliamo che sono previste importanti partnership commerciali, in grado di creare forti sinergie e consolidare la compagnia nel settore aereo europeo e perché no, anche in quello globale.

Foto di pkozmin da Pixabay