La più grande società americana di auto noleggio, Hertz, ha deciso di chiudere i battenti. Dichiarata bancarotta quindi, anche se solo in Nord America (Canada) e negli Stati Uniti. L’attività di Hertz continuerà invece in Europa, Australia e Nuova Zelanda.

A quanto pare il fallimento del colosso dell’auto noleggio è dovuto all’impatto con il Covid-19, che in questo caso è stato disastroso. La notevole riduzione delle entrate (diminuite di oltre il 95% negli ultimi mesi) e il brusco calo delle prenotazioni future, hanno portato il colosso di Bonita Springs ad optare per la chiusura.

Se ti interessa l’argomento, leggi anche la nostra rubrica sui fallimenti delle aziende Made in Usa. Ecco la prima parte: “I più grandi fallimenti USA – Parte 1”.

Di seguito tutte le informazioni sul fallimento del Big dell’auto noleggio.

Auto Noleggio: il punto su Hertz

L’azienda americana ha già affermato di aver intrapreso azioni immediate riguardo la tutela della salute dei propri dipendenti e dei clienti. Inoltre, Hertz ha provveduto ad eliminare tutte le spese ritenute non essenziali.

Ma questo non è bastato per salvare l’azienda americana, che ha già dichiarato bancarotta negli Stati Uniti e in Canada. Le incertezze sul ritorno economico delle attività sia in Nord-America che negli States, ei continui dubbi sulla riapertura del mercato non hanno fatto che alimentare l’ipotesi fallimento.

Ricordiamo che il 21 Aprile scorso, Hertz aveva tagliato ben 10.000 dipendenti negli stabilimenti situati in Canada. Una percentuale che ammonta al 26,3% della forza-lavoro globale di Hertz.

L’appello al “Chapter 11” (la procedura di amministrazione straordinaria degli USA) è stato quindi inevitabile dato che l’azienda non riesce neanche a ripagare il proprio debito accumulato.

Il futuro di Hertz

C’è da dire però, che il ricorso al Chapter 11 è sicuramente uno degli ultimi passaggi prima del fallimento e della chiusura ufficiale di una società, ma è pur vero che un’eventuale e giusta ri-organizzazione potrebbe far ripartire nuovamente l’impresa.

L’obiettivo dei commissari sarà quello di creare una struttura finanziaria solida, utile poi a posizionare meglio l’azienda sul mercato. La futura vendita di Hertz è inevitabile, servirà lavorare per rendere appetibile l’azienda agli occhi dei futuri investitori.

Dalla procedura di fallimento sono escluse tutte le attività in franchising che non appartengono alla società in maniera diretta. Oltre a tutte quelle in riferimento all’Europa, all’Australia ed alla Nuova Zelanda.

Insomma, in Italia e nella UE, Hertz continuerà ad operare come ha sempre fatto, ma in Canada e Usa è bancarotta.

Lascia così gli States una storica azienda americana, leader nel settore dell’auto noleggio e dei leasing, avviata addirittura nel lontano 1923 a Chicago.

Un pezzo di storia americana che se ne va.