Il più grande investitore della storia degli USA, Warren Buffett, è stato truffato da un’azienda tedesca.
Ebbene si, l’Oracolo di Omaha è stato raggirato. Probabilmente si tratta dell’unico modo per far perdere soldi a Buffett, che solitamente non sbaglia mai un colpo.
E proprio mentre tutti si sono focalizzati sugli investimenti di Buffett nel periodo dell’emergenza sanitaria, ecco che viene fuori una truffa ideata ad hoc ai danni dell’investitore americano.
A quanto pare è bastato un lavoretto con Photoshop e il gioco è fatto. Fatture truccate, margine operativo lordo ritoccato e la truffa è servita.
Sembra proprio che le aziende tedesche si stiano specializzando in questo genere di operazioni.
Dopo lo scandalo “Panama Papers” che ha coinvolto Deutsche Bank (leggi: “Germania: arriva il più grande scandalo fiscale di sempre”), e dopo il “Dieselgate” di Volkswagen (leggi: “Crollo Volkswagen: 11 milioni di auto-truffa, diesel non a norma”), arriva anche il caso “Wilhem Schulz”.
Di seguito tutti i dettagli sulla truffa subita da Warren Buffett.
Nel 2017 Buffett decise di acquistare un’azienda tedesca, la Wilhem Schulz, tramite la sua holding Berkshire Hathaway. Si tratta di una società produttrice di tubi e raccordi che ha interessato sin da subito l’investitore americano.
Infatti per renderla appetibile, i vertici della società tedesca hanno provveduto a fare dei “ritocchini” su ordini e fatture. Abilmente modificate con Photoshop. Ma non finisce qui, anche i dati di bilancio e il relativo Margine Operativo Lordo sono stai manipolati dai tedeschi. L’azienda Schulz è apparsa quindi in salute e con ampi margini di crescita.
Peccato invece che la società era già sull’orlo del fallimento.
Buffett, una volta controllata la documentazione (risultata poi falsa) ha deciso di acquistare l’azienda tedesca per una cifra pari a 800 milioni di euro.
Ebbene, il valore reale invece si attestava intorno ai 150 milioni di euro. Quindi l’impresa tedesca è stata pagata ben 4 volte in più rispetto al reale valore di mercato.
Una truffa da 643 milioni di euro.
Una volta scoperto il tutto, Buffett si è subito appellato al tribunale arbitrale di New York che ha accusato di frode la società tedesca. Probabilmente, gli ex-proprietari dovranno risarcire Buffett.
La verità, viene sempre a galla.
Nonostante ciò, gli ex-proprietari di Schulz hanno deciso di presentare ricorso. A loro dire, non avrebbero provocato alcun danneggiamento finanziario nei confronti di Bershire Hathaway e di conseguenza, a Warren Buffett.
Le accuse vengono quindi respinte, anche se la documentazione falsa rimane.
Non ci resta che attendere risvolti sul caso, ma una cosa è certa: la truffa c’è stata. Ordini, fatture e soprattutto dati di bilancio sono stati manipolati con Photoshop.
Su questo non c’è dubbio. Quindi, si tratta di frode.