Written by: Criptovalute Economia News

Ultima chiamata per il Fisco: scadenza fiscale sulle plusvalenze da cripto-attività

Gli investitori in cripto-attività devono regolarizzare le plusvalenze entro il 15 ottobre 2023. Le nuove regole fiscali impongono una tassazione del 26% sui profitti oltre i 2.000 euro, se convertiti in euro.

plusvalenze cripto

Chi ha realizzato plusvalenze nel 2023 investendo in cripto-attività ha tempo solo fino a martedì 15 ottobre per regolarizzare la propria posizione fiscale. Non si parla solo delle criptovalute più note, come Bitcoin ed Ethereum, ma anche di security token, utility token e NFT.

La novità principale è l’introduzione di una sezione dedicata nel quadro RT del modello redditi, necessaria per gestire le operazioni su cripto-attività.

Una modifica che non riguarda solo la dichiarazione dei guadagni, ma anche le modalità di compensazione delle minusvalenze: dal 2023, infatti, le perdite generate da altri investimenti finanziari non possono più essere compensate con i profitti derivanti dalle cripto, e viceversa.

Tassazione delle plusvalenze: soglie e modalità di pagamento

Le imposte sulle plusvalenze derivanti dalle cripto-attività devono essere pagate solo se superano i 2.000 euro di franchigia. Questo significa che l’investitore deve pagare le tasse solo sulle plusvalenze eccedenti questa cifra e solo se il guadagno è stato effettivamente realizzato, ovvero se le cripto-attività sono state convertite in euro.

Una volta superata la franchigia, si applica una ritenuta del 26% sulla parte eccedente, come indicato dall’Agenzia delle Entrate.

In caso di importi inferiori alla soglia dei 2.000 euro, non vi è alcuna imposizione fiscale da rispettare.

Esenzioni e strumenti di risparmio gestito

Le plusvalenze realizzate tramite strumenti di risparmio gestito, come gli ETP (Exchange Traded Products), non richiedono ulteriori adempimenti fiscali da parte dell’investitore. Questo perché, in questi casi, la trattenuta fiscale viene effettuata direttamente dall’intermediario che agisce come sostituto d’imposta. L’investitore riceverà quindi l’importo già al netto delle imposte, semplificando notevolmente la gestione delle tasse.

Anche chi investe in cripto-attività attraverso piattaforme che offrono un regime amministrato, come nel caso degli ETP, non dovrà preoccuparsi degli adempimenti fiscali, poiché sarà la piattaforma stessa a trattenere e versare l’importo dovuto al Fisco.

Il mercato delle criptovalute in Italia: andamento nel 2024

Nel secondo trimestre del 2024, il mercato delle criptovalute in Italia ha registrato una lieve flessione. Il numero di clienti che detengono criptovalute è diminuito del 2% rispetto al trimestre precedente, mentre il controvalore in euro delle criptovalute detenute ha subito un calo più marcato, pari al 22%. Secondo i dati dell’Organismo Agenti e Mediatori (OAM), alla fine del trimestre, circa 1,35 milioni di clienti italiani possedevano criptovalute per un valore complessivo di 2,22 miliardi di euro, con una media di 1.645,76 euro per cliente.

Durante lo stesso periodo, sono state effettuate oltre 2,7 milioni di operazioni di conversione da valuta legale a cripto-attività, con un importo medio per transazione di circa 263 euro, e circa 2,85 milioni di conversioni inverse da cripto a valuta legale, con un importo medio leggermente superiore, pari a 266 euro per transazione.

Conclusioni: nuove scadenze fiscali e prospettive per gli investitori in cripto

La scadenza del 15 ottobre 2023 rappresenta un appuntamento cruciale per chi ha realizzato plusvalenze con cripto-attività. Con l’introduzione di nuove regole che impongono una gestione separata delle minusvalenze e plusvalenze legate al mondo crypto, gli investitori devono prestare maggiore attenzione alla compilazione della dichiarazione dei redditi. La franchigia dei 2.000 euro e l’aliquota del 26% impongono un’analisi accurata delle operazioni, mentre le piattaforme che offrono il regime amministrato rappresentano un’opzione vantaggiosa per chi desidera delegare la gestione fiscale.

Il mercato delle criptovalute, nonostante il leggero calo registrato nel secondo trimestre del 2024, continua a essere rilevante, con oltre 2,22 miliardi di euro in cripto-attività detenute dagli italiani. Le operazioni di conversione tra valute legali e virtuali mostrano una dinamica attiva, indicando che il settore rimane centrale nel panorama finanziario del Paese.

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Last modified: 15/10/2024