Il colosso cinese del settore tech, Huawei, non può intrattenere rapporti commerciali con le imprese statunitensi. E questo già si sapeva, nei mesi scorsi infatti il presidente americano Donald Trump aveva inserito l’azienda cinese nella black list delle società. Poi aveva dato l’ultimatum, ovvero la sospensione del ban (di 3 mesi) per permettere alle aziende statunitensi di vendere i loro prodotti all’azienda cinese. E quindi di ultimare gli accordi commerciali presi in precedenza, per poi dirsi addio per sempre.
La data stabilita era quella del 19 Agosto 2019, ovvero oggi. E proprio oggi che arriva la grande “novità” : la proroga della sospensione per altri 3 mesi. L’addio definitivo è rimandato al 19 Novembre 2019.
E’ stato rimandato quindi il blocco commerciale, una decisione che accontenta sicuramente tutti. Una telefonata tra il presidente Trump e il suo omologo cinese è servita a spostare la data della definitiva consacrazione della “guerra” tra USA e Cina. Non solo Huawei infatti, ma molte società cinesi sono state messe al bando, e non sono sempre loro a rimetterci. Ad esempio, le aziende statunitensi come Intel e Microsoft forniscono materiale hardware alla società cinese che ora sarà costretta a trovare nuovi fornitori.
Male anche per Google che da sempre fornisce il sistema operativo agli smartphone Android. Appena arriverà il blocco commerciale, il colosso di Mountain View non potrà più rilasciare licenze per i nuovi modelli di smartphone prodotti da Huawei. Una conseguente “tragedia” verrà vissuta da tutti gli utenti Huawei che si ritroveranno senza aggiornamenti software e patch di sicurezza. Una cosa che si sta cercando di evitare, anche se sembra impossibile. A farne le spese sarà proprio Android (attuale OS di Huawey) che, si stima, perderà circa 800 milioni di utenti.
Come dice un vecchio proverbio, “morto un papa se ne fa un altro”. Staranno pensando proprio questo ai vertici di Huawei che sembrano non preoccuparsi più di tanto. Qualche giorno fa il colosso di Shenzhen ha presentato proprio il suo nuovo sistema operativo, attualmente da installare solamente sul suo nuovo (e primo) smart tv. Ma l’azienda è sicuramente pronta a trasferirlo sui propri smartphone e tablet, lo switch da un OS ad un altro è fattibile e si può eseguire in pochi giorni.
La battaglia dei sistemi operativi è “quasi” cominciata. I numeri ufficiali ci dicono però che anche Huawei soffre, anche se fa finta di niente. Il calo delle vendite negli USA è stato del 40 % dal momento del ban, questa situazione potrebbe costare a Huawei circa 30 miliardi di dollari. Il CEO dell’azienda cinese annuncia che una perdita del genere dovrebbe essere recuperata in appena un paio d’anni.