C’è aria di cambiamento in casa Sky, dopo la smentita di Valerio Camerano (amministratore delegato di A2A) sull’offerta da parte di Sky Italia per il ruolo di CEO, il colosso della Pay per view annuncia l’arrivo di Maximo Ibarra.

Sarà lui, dunque, il nuovo CEO della piattaforma italiana. Sky intende competere in maniera sempre più efficace nei mercati in cui opera, a breve ci sarà il lancio dell’offerta broadband, un settore che Ibarra conosce molto bene.

Proprio per questo motivo la scelta è caduta su di lui, sarà operativo dal 1 Ottobre 2019, subito dopo aver dato l’addio a KPN (azienda olandese di telecomunicazioni di cui è l’attuale CEO).

La carriera

Nato a Calì, in Colombia, Maximo Ibarra è un dirigente d’azienda di nazionalità italiana. Si è laureato in Scienze Politiche all’università “La Sapienza” di Roma e ha conseguito importanti master nel campo del business a Parigi e a Londra.

E’ conosciuto soprattutto per essere stato una delle figure di spicco delle compagnie telefoniche operanti in Italia come Telecom, Wind e Tre. E’ stato anche Vice President Strategies and Business Development presso la multinazionale Fiat, e Vice President Marketing and Communication del gruppo Benetton. Che dire, fin’ora una brillante carriera che continuerà sicuramente a lungo.

Attualmente è il CEO di Kpn, azienda leader nel settore telecomunicazioni in Olanda, ma il suo rapporto di lavoro finirà il 30 Settembre 2019. Il motivo della cessazione è dimissioni per motivi familiari, ma Ibarra ha voluto comunque continuare per altri 3 mesi con Kpn in modo da finire i progetti iniziati e lasciare un ottimo piano lavorativo al suo successore.

Alla guida della società olandese ha contribuito fortemente ad aumentare il valore delle azioni, nell’Agosto del 2018 era pari a poco più di 2 € per azione, a Giugno del 2019 il titolo è arrivato a quota 2,80 €.

Andamento di mercato Sky

Attualmente la situazione di Sky è alquanto complessa, bene con il fatturato ma clienti e abbonati stanno diminuendo. Il mercato inglese è quello più florido e al momento fa da traino per l’azienda, in Italia invece la situazione è dubbiosa ma i recenti accordi con Mediaset e Open Fiber fanno presagire una risalita del colosso della pay-tv.

Anche in Germania e Austria continua a scendere il numero di abbonati, mentre in Inghilterra c’è addirittura un + 70000 abbonati nell’ultimo anno. In Italia la nuova Ip-Tv di Telecom Italia sta dando molto filo da torcere a Sky, per non parlare delle nuove piattaforme di streaming che stanno prendendo il posto delle pay-tv (Netflix e Prime Video in prima linea).

Azzardiamo anche un’ipotesi personale che potrebbe aver contribuito fortemente alla “caduta” di Sky in Italia, ovvero le chiamate pubblicitarie con proposte di abbonamento a qualsiasi ora fatte a miliardi di italiani, i continui disturbi legati agli abbonamenti (contratti poco chiari e trasparenza zero), le problematiche legati ai rimborsi, ma soprattutto quella sensazione di volerti spillare soldi ad ogni costo proponendo ulteriori abbonamenti e cambi di piano.