Il decreto è stato emanato ma la legge non è stata ancora approvata, non c’è ancora nulla di ufficiale al momento ma il governo italiano sta lavorando sulle riforme pensionistiche e sta per lanciare un nuovo maxi scivolo che consentirà ai lavoratori di andare in pensione con 7 anni di anticipo. Simile all’anticipo pensionistico per Quota 100, l’emendamento fa parte del Decreto crescita e potrebbe essere trasformato in legge fra qualche mese.

Di seguito le caratteristiche della nuova pensione anticipata.

Come funziona

Il funzionamento del decreto è molto semplice, le aziende che hanno personale in esubero possono “liberarsi” dei dipendenti e sostituirli con giovani leve (leggi anche ‘In Italia diminuisce il tasso di disoccupazione (primo trimestre 2019)‘ ). Le assunzioni dei giovani però dovranno essere a tempo indeterminato o con contratto di apprendistato. In questo caso, se l’azienda fornisce un dettagliato programma di assunzione, può favorire l’uscita dei dipendenti che stanno per andare in pensione, precisamente fino a 84 mesi di anticipo dalla pensione.

Ma non è finita qua, a beneficiare di questa “nuova legge” saranno solamente le grandi aziende, quelle con oltre 1000 dipendenti. Inoltre, sarà una misura limitata nel tempo e non accessibile per sempre, si presume che se ne potrebbe usufruire fino al 31 dicembre 2020 (ma la legge non è stata ancora confermata e quindi i tempi potrebbero slittare).

Il programma di assunzione

Per convalidare l’uscita anticipata dal mondo del lavoro e “mandare” in pensione il dipendente con 7 anni di anticipo, l’azienda deve attuare un piano di assunzioni e di riorganizzazione aziendale prettamente in chiave tecnologica. Questo piano va attuato comunicando il tutto sia al Ministero del Lavoro e sia ai sindacati di categoria, in seguito verrà firmato un contratto di “espansione” contenente il progetto aziendale.

Una procedura simile all’isopensione ma senza fidejussione da depositare all’Inps.

I diritti del lavoratore

Al lavoratore dipendente che viene concessa la pensione anticipata (di sette anni) verrà corrisposta un’indennità mensile calcolata in base al trattamento pensionistico lordo maturato dal lavoratore al momento della cessazione del contratto.

L’indennità mensile può essere liquidata anche in un’unica soluzione a seconda degli accordi presi con l’azienda. I requisiti restano comunque quelli per la pensione anticipata ovvero 42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne; o in alternativa quelli per la pensione di vecchiaia diminuiti di sette anni ovvero 60 anni di età e 20 anni di contributi.