In diverse città del nord è cominciata la corsa agli scaffali. Il terrore della possibile quarantena in arrivo, induce molti italiani a fare incetta di prodotti alimentari. Ed è così che gli scaffali dei supermercati si svuotano e i beni di prima necessità diventano introvabili.

Cosa successa anche alla nota catena Esselunga, presente soprattutto nelle regioni del Nord Italia. Per non parlare delle code chilometriche e dei clienti in mascherina per la paura di un contagio.

Emergenza supermercati: la situazione in Esselunga

Ebbene, Esselunga rassicura tutti. Come sempre la nota catena di supermercati è in prima linea per la difesa e la tutela del territorio, ecco la dichiarazione ufficiale del gruppo:

“Gli scaffali vuoti vengono subito riempiti: abbiamo scorte, siamo pronti ad ogni evenienza”. Non c’è nulla da temere quindi, non allarmatevi se trovate gli scaffali vuoti. Le scorte ci sono e verranno riempiti il prima possibile.

Un picco di richieste si è avuto anche dall’e-commerce di Esselunga, che purtroppo è stato in down per alcune ore, impossibile quindi prenotare la spesa online e la conseguente consegna a domicilio. Queste le dichiarazioni dei vertici di Esselunga: “Per quanto riguarda l’e-commerce, c’è stato un picco di richieste. Ma le scorte ci sono e i magazzini sono pieni, mentre c’è stato un grande aumento dei flussi di trasporto dai magazzini ai punti vendita”.

Il concorso di Esselunga

C’è da dire però, che anche le altre catene di supermercati non sono da meno. Tutto il settore della gdo si sta movimentando, si sta cercando di limitare la mancanza di scorte alimentari e beni di prima necessità sugli scaffali di tutti i supermercati.

Intanto, ironia della sorte, ieri è stato il giorno del tanto atteso concorso indetto da Esselunga (in programma già da mesi). L’azienda ha infatti regalato oltre 10.000 buoni spesa del valore del 100% dell’importo speso in Esselunga, per una media di 63 buoni per ogni punto vendita.

Almeno è servito a compensare i danni economici causati dal coronavirus a tutti coloro che si trovano nelle “zone rosse”.