Negli ultimi tempi se ne parla sempre più, infatti la quotazione del Palladio ha raggiunto livelli-monstre e superato ampiamente anche quella dell’oro.

Quindi il Palladio attualmente risulta più prezioso dell’Oro, bene rifugio per eccellenza. Per chi non lo sapesse, si tratta di un metallo raro “raggruppato” insieme ai metalli platino ovvero il Rutenio, il Rodio, l’Osmio, l’Iridio e il Platino stesso.

La quotazione del Palladio ha superato ormai da 3 anni quella del Platino, e dalla fine del 2018 anche quella dell’oro. E il suo valore sta continuando ad aumentare. Addirittura l’offerta del prezioso metallo è in costante diminuzione se rapportata alla domanda, in forte aumento.

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Quotazione Palladio: l’andamento di mercato

Il Palladio viene utilizzato principalmente dall’industria automobilistica per la produzione di marmitte catalitiche ed altre componenti fondamentali. Neanche la crisi del settore è riuscita a fermare l’avanzata della quotazione del Palladio. Attualmente il suo valore si attesta sui 2217 dollari l’oncia (ovvero intorno ai 70-71 USD al grammo).

C’è da dire però che il crollo dei mercati a causa del coronavirus ha colpito leggermente anche la quotazione del Palladio, ma niente di significativo. Nell’ultimo mese si registra -11,52%, valore che si sta comunque abbassando in maniera rapida e costante e che nell’ultima settimana è diminuito fino a -2,31%.

Va sicuramente molto meglio su base annua, infatti il valore del Palladio è in aumento del 57,74% rispetto a 12 mesi fa, del 34,16% rispetto a 6 mesi fa. I dati sono quindi positivi, ipotizziamo che il suo valore continuerà a salire nei mesi a venire.

Perchè il prezzo non decolla come dovrebbe

La quotazione del Palladio potrebbe quindi salire vertiginosamente nei prossimi mesi, soprattutto a causa della forte domanda e della produzione che non riesce a far fronte alla richiesta. Ma il suo valore non riesce ad impennarsi perché nelle principali miniere, come ad esempio in Sudafrica, non viene considerato come principale obiettivo dell’estrazione.

Attualmente il Palladio viene reputato una specie di “sotto-prodotto”. Proprio il Sudafrica produce il 40% del Palladio globale, e per il 2019 è stata stimata una diminuzione della produzione pari al 13,5%, valore che aumenterà per questo 2020.

Ritenere quindi il Palladio un metallo di “serie B” rende molto difficile l’aumento della produzione e di conseguenza del suo valore.

Le previsioni future

Il Palladio risulta quindi utilissimo per contrastare le emissioni altamente inquinanti dei veicoli. La Cina ha già chiesto un aumento della produzione mondiale di circa il 30%. Le industrie automobilistiche infatti utilizzano l’85% di tutto il Palladio estratto al mondo.

Probabilmente potrebbe anche trattarsi di una quotazione-monstre passeggera, infatti il settore auto pian piano si sta convertendo all’elettrico, negli ultimi anni infatti si parla sempre più di “green energy”.

Ipotizziamo però, che la fine dell’attuale crisi economica potrebbe spingere la quotazione del Palladio alle stelle. Il prezzo del petrolio è crollato e le industrie potrebbero cominciare a puntare nuovamente sul greggio e accantonare (per il momento) tutte le operazioni “green” in atto. Ed usare quindi il Palladio per compensare l’inquinamento prodotto (vedi marmitte catalitiche).

Ma si tratterà comunque di una super-valutazione a “breve termine”, prevediamo che tra una decina d’anni il Palladio comincerà di nuovo ad essere utilizzato in maniera molto ridotta rispetto ad oggi.