La Popolare di Bari si aggiunge ai disastri bancari italiani. Un miliardo di qua, un miliardo di là. Salvataggi e fallimenti sono ormai all’ordine del giorno. Il 15 Dicembre è stato varato un nuovo decreto che servirà a dare maggiore sostegno al sistema creditizio del Sud Italia. Inoltre, verrà creata una banca d’investimento per accompagnare la crescita delle aziende italiane.

Ma torniamo a noi. Il nuovo decreto stanzierà ben 900 milioni alla Popolare di Bari, tramite Invitalia che a sua volta li girerà a Mediocredito. Quest’ultima acquisterà le azioni della banca pugliese e, con gli stessi soldi, provvederà alla ricapitalizzazione dell’istituto di credito. E ovviamente tutelerà i risparmiatori e le famiglie, che si sono visti prosciugare i propri conti correnti (Vedi “Banca Popolare di Bari: salvataggio o fallimento?”).

In teoria tutto molto semplice, ma in realtà è caos totale.

Il decreto per la Popolare di Bari

Quindi 900 milioni di euro da parte del governo e la banca eviterà il fallimento. No, non è così. Metà di questi soldi andranno all’Agenzia italiana del farmaco che ha depositato (da decenni ormai) la propria liquidità alla Popolare di Bari. E resteranno all’incirca 500 milioni di euro che dovranno servire per ridare indietro le somme depositate dai risparmiatori. Ah, e serviranno anche per la ricapitalizzazione. Ma di questo ne parleremo in seguito.

Ma attenzione, perché si parla di un finanziamento complessivo massimo di 900 milioni per il 2020. E quindi potrebbero essere anche di meno. Ma già 900 milioni potrebbero non bastare. Staremo a vedere, il decreto è già stato approvato.

La posizione del governo italiano

Ora ci focalizziamo invece sulle parole di Luigi di Maio, leader del M5S, lo stesso partito che insieme a Italia Viva ha disertato il cdm straordinario convocato dal Premier Giuseppe Conte. Ebbene, Di Maio ha dichiarato che il decreto salverà i risparmiatori, ma non avrà nessuna pietà per i manager e gli amici degli amici. E inoltre, valuterà attentamente la relazione della Banca d’Italia sui controlli fatti negli ultimi anni sulla Popolare di Bari, e se si poteva fare di più.

Si poteva fare di più o no, non sembra una cosa che interessi tanto a tutti coloro che hanno perso i risparmi di una vita. Meglio focalizzarsi sul presente. Stesse dichiarazioni più o meno del Premier Conte, cambiano le parole ma il concetto è quello. Adesso però, servono i fatti. Pronta una nuova banca d’investimento per il salvataggio della Popolare di Bari e dei futuri istituti di credito italiani in difficoltà.

Il caso AIFA

Tornando all’Agenzia italiana del farmaco, come dicevamo, ha depositato la propria liquidità nella Popolare di Bari. Questa, ammonta a 407 milioni di euro. Certo, fa strano che una somma del genere sia stata depositata in un unico istituto e non in più banche per abbassarne il rischio.

Ebbene secondo la nuova normativa europea del bail, se salta la Popolare di Bari, l’AIFA (agenzia italiana farmaco) avrebbe perso tutti i depositi sopra i 100.000 € e sarebbe rimasta quindi con un pugno di mosche in mano (i depositi dell’AIFA ammontano a 407 milioni di euro altro che 100.000 euro). E il governo si sarebbe trovato in un grosso guaio.

Ma tanto il governo italiano sa sempre come finire nei guai, ed ora è pronto a stanziare 900 milioni di euro, di cui 407 andranno all’AIFA. Più o meno siamo lì. Intanto il governo italiano non è intenzionato a vendere la Popolare di Bari a banche private, né tantomeno nazionalizzarla.