Il futuro della Banca Popolare di Bari è appeso a un filo. Ancora incerto anche il piano di salvataggio, per il momento è caos totale. L’istituto finanziario pugliese è il primo gruppo del Mezzogiorno, nonché fra le prime 10 principali banche popolari italiane.

Ieri, 13 Dicembre 2019, è stato convocato il Consiglio dei Ministri dal Premier Giuseppe Conte. Questo, proprio per discutere sul caso della Banca Popolare di Bari, che si va ad aggiungere ai già non pochi guai del governo italiano. Al momento è in fase di valutazione un eventuale piano di salvataggio. Ma la maggioranza risulta divisa in due.

Banca Popolare di Bari: il ri-asset

Sempre ieri, da Bankitalia è giunta la notizia ufficiale del commissariamento della Banca Popolare di Bari. L’istituto di credito è stato quindi sottoposto all’amministrazione straordinaria. Gli organi e le persone chiave della banca sono state sostituite e rimpiazzate da:

  • Enrico Ajello, commissario straordinario;
  • Antonio Blandini, commissario straordinario;
  • Livia Casale, comitato di sorveglianza;
  • Francesco Fioretto, comitato di sorveglianza;
  • Andrea Grosso, comitato di sorveglianza.

I 5 nuovi amministratori-commissari avranno il compito di sviluppare un piano industriale concreto. La prima cosa da fare, che inoltre è anche la più difficile, è aggiungere nuovi capitali. Solo con un’adeguata ricapitalizzazione, la banca potrà essere rilanciata.

Le filiali italiane della Banca Popolare di Bari

La situazione attuale

Inutile girarci intorno, nuovi investitori  o una fusione con altri istituti di credito, sono cose che difficilmente accadranno. L’unico che può metterci una pezza ed evitare il peggio, è proprio il governo italiano. Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, e MedioCredito Centrale, potrebbero esseri gli attori principale del ri-asset del gruppo.

Urge però un intervento ad hoc da parte del governo, che di suo ha già molti altri problemi da risolvere (Arcelor-Mittal e Alitalia fra tutti).  A quanto pare servirebbe almeno 1 miliardo di euro per il salvataggio della Banca Popolare di Bari.

Il Consiglio dei Ministri

Dalla riunione dei Ministri di ieri si evincono spaccature e incomprensioni tra la maggioranza. E non solo. C’è chi vuole tutelare gli interessi dei risparmiatori e lavorare per rafforzare il sistema creditizio della banca. E c’è chi invece afferma che è tutto inutile e potrebbe trattarsi dell’ennesimo salvataggio “a perdere” del governo italiano.

Il neo-partito di Renzi, Italia Viva non ha nemmeno partecipato alla riunione di Governo. Ma non perché le loro decisioni non conterebbero nulla (Italia Viva ha il 3-4% di preferenze), ma semplicemente perché non sono stati d’accordo sulle modalità di convocazione. O almeno è questo quello che si dice.

Diversa la situazione per PD e M5S che si dicono disposti a votare si ad un eventuale decreto di salvataggio. La Lega sembra essere anch’essa d’accordo a salvare la banca pugliese, dopo le dichiarazioni forti e drammatiche del loro leader Matteo Salvini: “Se salta la popolare di Bari, salta la Puglia e salta l’Italia”.