E’ ancora caos sulle nozze fra Intesa e Ubi Banca. Il CEO del gruppo lombardo, Victor Messiah, ha respinto più volte le offerte arrivate da Intesa. Mentre più della metà degli azionisti di Ubi non sono d’accordo con l’eseguire questa operazione finanziaria.

Ma tutto questo non è affatto bastato a Intesa che, a quanto pare, vuole Ubi a tutti i costi. Carlo Messina, attuale a.d. di Intesa, nei giorni scorsi ha annunciato che se solo il 50% degli azionisti di Ubi saranno d’accordo con la fusione, l’Ops verrà portata a termine.

Inoltre, per gli azionisti che sono d’accordo per il matrimonio, riceveranno la cedola 2020 da parte di Intesa San Paolo.

Ubi comunque non ci sta e continua diretta per la sua strada, di Intesa non vuole proprio sentirne parlare (Leggi anche: “Ubi Banca: arriva un altro no all’OPS di Intesa”).

Sarebbe meglio un matrimonio con la francese Credit Agricole, come dichiarato dai vertici di Ubi, anche se l’istituto francese ha prontamente smentito la presentazione di qualsiasi tipo di offerta.

Ubi Banca: il punto sulla fusione

La fusione tra Ubi Banca e Intesa San Paolo farebbe nascere, senza dubbio un colosso bancario di rilevanza europea. Sarebbe infatti il terzo istituto per capitalizzazione e giro d’affari d’Europa, dietro solo alla francese BNP e alla britannica HSBC.

Ovviamente le nozze porteranno vantaggi anche ad UBI che avrà la possibilità di aggregarsi con una delle banche più solide e con più asset in gestione d’Italia. Come già detto, nascerebbe un vero e proprio colosso bancario italiano.

Ricordiamo però che UBI è si un’istituto di credito di medie dimensioni, ma negli ultimi anni sta dimostrando di essere all’altezza dei due giganti italiani: Intesa San Paolo e Unicredit.

L’ottima gestione dell’istituto, la diversificazione del business, il numero sempre crescente di clienti che vogliono affidarsi ad UBI rendono l’istituto di credito bergamasco-bresciano uno dei migliori in Italia.

Se rimarrà da sola, e quindi senza fusioni, nozze e quant’altro, non passerà molto tempo per vedere UBI Banca come terzo grande gruppo bancario italiano. E formare la TOP 3 delle banche italiane insieme ad Intesa e ad Unicredit. Tutte le altre restano indietro. E di molto.

La perquisizione da parte della GdF

Ubi Banca sta facendo di tutto per evitare la fusione con Intesa, che a quanto pare nasconde anche qualcosa. Ma sono solo ipotesi, avanzate tra l’altro da Ubi stessa e dai suoi azionisti. Ebbene, ieri 12 Maggio è scesa in campo anche l’Antitrust che ha acceso un faro sulle nozze Intesa-Ubi.

Ebbene, nella giornata di ieri la Guardia di Finanza ha provveduto a perquisire le sedi principali di Ubi e di Intesa per verificare la sussistenza delle ipotesi inibitorie segnalate dai vertici dell’istituto bergamasco.

Sono stati quindi raccolti (e sequestrati) tutti i documenti relativi all’Ops lanciata da Intesa su Ubi. Sulle stesse verranno effettuate verifiche e indagini.

Ubi Banca sta ostacolando in tutti i modi l’ascesa di Intesa San Paolo, come dimostrato anche dalle due istanze inviate alla Consob da parte dell’advisor legale di Ubi Banca.