Prosegue l’Ops di Intesa su Ubi Banca, arrivata ormai al penultimo giorno di contrattazioni. Nella giornata di ieri è arrivato un altro secco no da parte del cda di Ubi all’offerta di Intesa, che è stata ritoccata e migliorata.
Ancora non ci siamo secondo la guidance dell’istituto di credito bergamasco, che conferma di aderire all’Ops.
Coerente con le proprie idee è il CEO del gruppo, Victor Massiah, che ha dichiarato che lascerà Ubi Banca nel caso l’Ops raggiungesse il 66,7% di adesioni.
Di seguito approfondiremo la posizione presa dall’a.d. di Ubi Banca.
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Un eventuale “vittoria” di Intesa San Paolo, a quanto pare sarebbe un fallimento per l’a.d. Massiah che spinge da mesi per il no all’aggregazione in Intesa.
Quindi i destini di Ubi e di Massiah sono pronti a dividersi, e secondo indiscrezioni il CEO sarebbe anche disposto a non chiedere alcun premio extra per la sua uscita dal gruppo.
Insomma staremo a vedere, Intesa e Ubi Banca hanno spianato la strada al risiko bancario italiano, in questi giorni infatti si vocifera su altre operazioni di M&A come ad esempio quella tra Unicredit e Banco BPM, subito smentita dai rispettivi amministratori delegati.
Anche Equita SIM stavolta bacchetta Ubi Banca, definendo irrinunciabile l’offerta di Intesa, la stessa che il cda di Ubi definisce invece inaccettabile.
Si tratta di un’offerta con un concambio pari a 1,7 azioni Intesa ogni azione Ubi, più un premio arrivato al 44,7% dopo la revisione dell’offerta. Ricordiamo infatti che nei giorni scorsi Intesa ha aggiunto 0,57 euro cash per ogni azione Ubi portata in adesione.
Attualmente le adesioni sono arrivate a quota 32,66%, il totale delle richieste è invece pari a 373.652.128 unità.
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