Avviate diverse operazioni finanziarie da parte della nostra Cassa Depositi e Prestiti, tutte atte a contrastare l’epidemia da Covid-19 che ha già messo in ginocchio oltre 50 nazioni in tutto il mondo. I soldi quindi ci sono e cominciano ad essere erogati.

Il governo italiano infatti, ha deciso di erogare tramite la CdP 50 milioni di euro alla Tunisia, 21 milioni di euro alla Bolivia e 200.000€ alla Somalia. Ma attenzione però, non si tratta di un regalo bensì di un prestito.

Le varie linee di credito concesse a questi Stati, sembrerebbero rientrare in accordi siglati qualche anno fa e che quindi non dovrebbero avere nulla a che vedere con l’attuale epidemia da Covid-19. Anche se saranno utilizzati proprio per questo scopo.

E’ questo quanto dichiarato dalla Farnesina in risposta all’ira social degli italiani scaturita dalla Cassa Depositi e Prestiti.

Cassa Depositi e Prestiti: la situazione in Italia

Il governo italiano intanto attende l’approvazione dei coronabond da parte dell’UE, cosa che probabilmente non avverrà. Ma la Cassa Depositi e Prestiti si è già attivata per erogare sussidi simili a quelli che verranno concessi dalla Tunisia alle proprie aziende grazie al nostro finanziamento. Quindi arriveranno misure anche per le imprese italiane, l’ente sta valutando la questione da qualche settimana.

Dal 1 Aprile infatti si potrà fare richiesta del bonus emergenziale di 600 euro destinato ai possessori di partita iva e ai lavoratori autonomi. Il nostro premier Conte, infatti, ha dichiarato più volte di non voler abbandonare nessun cittadino italiano, a prescindere dalla “classe sociale”.

Quindi, in attesa di una risposta da parte della UE, il governo italiano è già corso ai ripari annunciando che verranno destinati ben 350 miliardi di euro alle aziende italiane, utili a far ripartire l’economia dopo questo shock.

Cassa Depositi e Prestiti e il Reddito di Emergenza

Dopodiché si procederà anche per “gli altri” cittadini italiani. Tutti i massimi esponenti del governo sono infatti al lavoro per l’erogazione di un sussidio emergenziale destinato a tutti coloro che non hanno i requisiti per accedere al credito di 600 euro. Per il momento è solo una bozza, ma pensiamo che nel giro di qualche settimana potrebbe trasformarsi in legge.

I sussidi quindi arriveranno anche per noi italiani, la nostra economia è solida. Altrimenti Cassa Depositi e Prestiti non avrebbe mai prestato oltre 71 milioni di euro in giro. Insomma, spiccioli per un’economia come la nostra.

Anche se a Palermo è già rivolta e le persone cominciano ad assaltare i supermercati. Ma la svolta è vicina sono già pronti buoni pasti da 25 a 50 euro per nucleo familiare.

Poco distante, a Tunisi, invece si comincia a combattere l’epidemia grazie ai fondi inviati da noi dato che le strutture ospedaliere dei nostri vicini nordafricani, non sono neanche lontanamente paragonabili alle nostre.

Come i nostri 5000 reparti di terapia intensiva non sono neanche lontanamente paragonabili ai 30.000 della Germania (ovviamente solo in fatto di numeri). Non è un caso che il tasso di mortalità nel Paese “gestito” dalla Merkel è attualmente il più basso d’Europa.

Negli anni a venire taglieremo sicuramente meno fondi alla Sanità Pubblica. E forse converrebbe farlo anche per l’Istruzione. La lezione l’abbiamo già imparata.

La situazione nel resto del mondo

C’è però da sbrigarsi, infatti sarà meglio seguire i consigli di Mario Draghi rilasciati nell’ormai famosa intervista concessa al Financial Times. La filosofia è sempre la stessa, prendere rapidamente provvedimenti prima che l’incertezza affossi completamente il sistema economico nazionale. Ad ogni costo. Confidiamo nella Cassa Depositi e Prestiti.

Macron ha subito seguito i suoi consigli ed ha annunciato che la Francia stanzierà immediatamente 300 miliardi di euro alle proprie imprese. Per non parlare della Merkel che si è mossa molto prima dei consigli di Draghi, infatti la cancelliera aveva già annunciato un “bazooka” da oltre 500 miliardi di euro.

La Gran Bretagna invece ha garantito l’80% dello stipendio a tutti i lavoratori, mentre gli Stati Uniti hanno messo a disposizione ben 2000 euro per ogni nucleo familiare, per un totale di 2000 miliardi di euro.

Anche la Spagna comincia a mobilitarsi, ieri il premier Sanchez ha annunciato che il governo stanzierà 200 miliardi di euro alle proprie imprese. L’obiettivo è sempre quello, salvare l’economia che al momento risulta affossata dal coronavirus.

La strategia italiana

In Italia i fondi dovrebbero arrivare a 350 miliardi di euro, quindi possiamo stare tranquilli. Attualmente però sono stati stanziati prima 25 miliardi (leggi anche: “Decreto Cura Italia: a chi andranno i primi 25 miliardi”) e dall’inizio della prossima settimana dovrebbero “sbloccarsi” altri 50 miliardi di euro. Per un totale di 75 miliardi di euro. Ma, ripetiamo, si arriverà fino a 350 miliardi.

Ci sembra però molto strano che proprio il nostro governo non segua le indicazioni di Draghi, che ha fatto ampiamente capire che serve quello che nel poker chiamano  “All-in”. Stanziare tutto, il prima possibile, e con la consapevolezza di dover (e poter) aumentare anche il debito pubblico.

Se siamo in guerra, servono manovre da guerra.