Novità davvero molto importante nel mondo delle criptovalute. Dopo El Salvador, la Repubblica Centrafricana diventa il secondo Paese al mondo ad adottare il Bitcoin come moneta a corso legale.

Sulla base di quanto sostenuto dal presidente Faustin-Archange Touadéra, la criptovaluta per antonomasia coesisterà con il Franco Cfa, l’attuale moneta ufficiale di quello che è uno degli Stati più poveri in assoluto, distrutto dalla guerra civile dell’ultimo ventennio.

Pertanto, con l’approvazione all’unanimità del provvedimento che disciplina l’introduzione delle criptovalute come moneta a corso legale, viene deciso che la sua gestione sarà decentralizzata e, di fatto, svincolata dalla Banca Centrale.

Basterà questa strategia per risollevare l’economia della Repubblica Centrafricana?

In molti ci sperano. Fra gli addetti ai lavori la maggior parte concorda sul fatto che, agendo in questo modo, numerosi cittadini potrebbero effettuare varie transazioni di natura commerciale, oltre ovviamente ai depositi bancari. Ad oggi, invece, sono tagliati fuori dal circuito finanziario.

Purtroppo, però, la via appare impervia, visto che il tasso di penetrazione di internet nel Paese non è propriamente il massimo per usare un eufemismo: solo l’11% della popolazione vale a dire grosso modo 550.000 abitanti, possono collegarsi online da una postazione multimediale. Inoltre, solo il 14% degli abitanti ha la possibilità di accedere alla corrente elettrica.

Anche la telefonia è un settore ancora allo stato embrionale. Insomma, c’è molto da lavorare in un Paese dove le condizioni sanitarie sono pessime, come dimostra il tasso di mortalità infantile che risulta fra i più alti in assoluto.

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I motivi della rivoluzionaria decisione della Repubblica Centrafricana: aspetti positivi

L’adozione del Bitcoin come moneta a corso legale in questo povero stato africano è un provvedimento che mira a offrire ai cittadini soluzioni finanziarie agevoli e alla portata di tutti. Oggi invece tutto questo sembra essere un miraggio.

Come El Salvador, l’introduzione parallela alla valuta ufficiale di una criptovaluta, l’esempio della Repubblica Centrafricana dimostra chiaramente che c’è una sempre più forte concorrenza tra le monete tradizionali e quelle digitali. Forse sarebbe più il caso di parlare di competizione tra universo fisico e metaverso.

Il vantaggio della valuta digitale risiede nel fatto che gli spostamenti da un capo all’altro del mondo sono praticamente istantanei. La scelta in oggetto potrebbe essere stata dettata dalla volontà di canalizzare il circuito delle rimesse dei migranti su canali alternativi rispetto a quelli classici, in modo da risparmiare in maniera evidente in relazione alle commissioni.

Non va dimenticato, infatti, che i bitcoin e le criptovalute comportano un forte aumento della concorrenza nel settore. Questo comporta una riduzione evidente della rendita oligopolistica di MoneyTransfer e di altre organizzazioni.

Le criptovalute, poi, creano non pochi problemi al sistema bancario, incentivando la disintermediazione e i rapporti diretti tra gli individui e l’ente emittente, dove viene aperto il borsellino digitale

Qualche dubbio non manca

In primo luogo, bisognerà vedere come reagirà la Banca. Il varo della versione digitale delle valute tradizionali è un cantiere ancora aperto. L’euro digitale, ad esempio, avrebbe gli stessi vantaggi delle criptovalute, rimuovendo ogni problema in materia di cambio e di rischio default. Se il valore dell’euro digitale sarà di 1 a 1 con quello della versione tradizionale, il tasso di cambio fra una valuta digitale e una tradizionale risulta decisamente volatile. Ragion per cui i rischi di default dell’ente emittente appaiono piuttosto evidenti.

Infine, le oscillazioni del Bitcoin, a lungo andare, potrebbero rivelarsi dannose per la popolazione più povera.

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Come ha reagito il mercato?

Ad oggi, la reazione del mercato non è quella che in molti si aspettavano, visto che gli investitori si sono dimostrati piuttosto freddi. Mesi addietro, a seguito della decisione di El Salvador, di rendere il Bitcoin legale, il mercato aveva reagito in modo entusiasta. Ad oggi, il prezzo del Bitcoin è attorno ai 39.000 dollari. Le quotazioni sono del 17% più basse rispetto a un mese fa.

Conclusioni

A quanto pare, l’introduzione del Bitcoin come moneta a corso legale potrebbe divenire a tutti gli effetti uno strumento di affrancamento, vale a dire di una sorta di ancora di salvezza per tutti quei Paesi che, come la Repubblica Centrafricana, non hanno proprio nulla da perdere in senso monetario. Di sicuro, quello in questione sarà un argomento centrale, di cui si discuterà a lungo in futuro, anche in vista di nuove adozioni di valuta digitale. Basteranno soluzioni come queste a liberarsi del gioco neo-coloniale?