L’Italia torna sotto i riflettori dei mercati con un doppio collocamento di titoli di Stato che ha segnato un nuovo record di domanda. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato il successo dell’emissione sindacata di due nuovi benchmark BTP: uno con scadenza a 7 anni (15 novembre 2032) e l’altro con durata trentennale (1° ottobre 2055). La risposta degli investitori è stata sorprendente: oltre 200 miliardi di euro di richieste complessive a fronte di 18 miliardi di euro emessi, distribuiti in parti quasi uguali tra i due titoli.
Dietro questi numeri si nasconde un’analisi interessante delle strategie di raccolta del debito pubblico italiano, del ruolo crescente degli investitori esteri e della fiducia nei confronti della stabilità finanziaria del Paese, nonostante un contesto economico ancora incerto a livello globale.
Cosa rende così appetibili i BTP italiani nel panorama internazionale? Quali attori stanno guidando la domanda di titoli a lunga scadenza? E quali implicazioni potrebbe avere questa operazione sul mercato secondario e sui conti pubblici italiani?
Una domanda che supera ogni previsione
L’operazione ha registrato un interesse senza precedenti: oltre 200 miliardi di euro di domanda complessiva, di cui circa 110 miliardi per il BTP a 7 anni e 108 miliardi per il BTP a 30 anni. A fronte di una domanda così elevata, il Tesoro ha deciso di emettere 18 miliardi di euro complessivi, suddivisi equamente tra i due titoli benchmark. Questa risposta massiccia conferma l’attrattività dei titoli di Stato italiani anche in un contesto di rialzo dei tassi e incertezza geopolitica.
A partecipare all’asta sono stati oltre 300 investitori per il titolo a 7 anni e quasi 400 per il 30 anni, un numero che evidenzia un’elevata fiducia nella solidità del debito italiano e nella capacità del MEF di gestire in modo professionale la strategia di funding.
Chi ha comprato i nuovi BTP?
Il dettaglio della distribuzione tra categorie di investitori fornisce un quadro chiaro: i fund manager sono stati i principali sottoscrittori con il 41,6% del BTP 7 anni e il 37,7% del BTP 30 anni. Le banche hanno ricevuto rispettivamente il 30,4% e il 19,9% delle due emissioni. Particolarmente significativo è stato l’interesse da parte degli investitori long term, come fondi pensione, assicurazioni, banche centrali e istituzioni governative: complessivamente hanno sottoscritto il 24,6% del titolo settennale e il 38,1% di quello trentennale.
In dettaglio, nel BTP a 7 anni, l’8,9% è stato allocato a fondi pensione e assicurazioni, mentre il 15,7% è andato a banche centrali e istituzioni pubbliche. Sul trentennale, le stesse categorie hanno raccolto rispettivamente 14,4% e 23,7%. Gli hedge fund hanno avuto un ruolo più marginale, con il 2,7% nel titolo breve e il 3,9% nel trentennale.
Forte interesse internazionale
Uno degli elementi più rilevanti di questa emissione è la massiccia partecipazione estera. Il 77,5% del titolo a 7 anni e il 75,5% del trentennale sono stati collocati presso investitori non italiani, confermando come l’Italia rappresenti un riferimento stabile per la diversificazione dei portafogli globali.
Il Regno Unito si è confermato leader nella sottoscrizione (26,2% per il 7 anni, 26,1% per il 30 anni), seguito dai Paesi Scandinavi, Germania-Austria-Svizzera, Francia, Penisola Iberica e da una significativa quota proveniente dal Medio Oriente (11,4% e 8%). Più contenuta la quota nordamericana (1,6% e 2,4%), ma comunque presente.
Questo dimostra che, nonostante le sfide economiche, l’Italia continua ad attrarre capitali anche da mercati maturi e sofisticati, grazie a rendimenti interessanti e a una politica di emissione trasparente e pianificata.
I lead manager dell’operazione
Il collocamento è stato realizzato tramite sindacato, una modalità riservata generalmente ai titoli di maggiore rilevanza. Il MEF ha affidato l’operazione a un pool di sei lead manager internazionali:
- Banco Bilbao Vizcaya Argentaria SA
- Citibank Europe Plc
- Deutsche Bank A.G.
- J.P. Morgan SE
- Morgan Stanley Europe SE
- Nomura Financial Products Europe GmbH
A supporto, hanno partecipato anche gli altri Specialisti in titoli di Stato, nel ruolo di co-lead manager. Questo approccio ha garantito massima visibilità sui mercati internazionali, consentendo un pricing efficiente e una distribuzione equilibrata.
Un segnale chiaro ai mercati
Il successo di questa doppia emissione dimostra che, nonostante il quadro macroeconomico incerto e le tensioni geopolitiche globali, il debito pubblico italiano continua ad essere percepito come un’opportunità sicura e interessante in termini di rendimento.
In particolare, l’interesse verso il BTP a 30 anni mostra come vi sia fiducia sulla tenuta di lungo periodo dell’economia italiana e delle sue finanze pubbliche. Inoltre, la diversificazione geografica degli investitori e la varietà di profili professionali coinvolti confermano l’efficacia delle strategie adottate dal Tesoro.