L’ FMI, capitanato dall’economista Gita Gopinath, ha pubblicato le stime su PIL e disoccupazione globale per il biennio 20/21. Ebbene, secondo il Fondo Monetario Internazionale, quest’anno il PIL mondiale registrerà -3%.

L’attuale crisi economica mondiale causata dal coronavirus, registrerà numeri peggiori in confronto alla grande recessione del 2008. Ai tempi del fallimento della Lehman Brothers, infatti, il PIL mondiale calò dello 0,6%. Ben 2,4 punti percentuali in meno delle stime sul PIL 2020.

Tutte le economie mondiali, sia quelle affermate che in via di sviluppo, subiranno una brusca contrazione del PIL e aumenteranno notevolmente il proprio tasso di disoccupazione.

Di seguito le stime dell’ FMI per l’Italia e il resto del mondo.

FMI: le stime per l’Italia

A quanto pare, secondo l’FMI sarà proprio l’Italia ad avere la peggio. L’intera eurozona subirà una contrazione del PIL pari a -7,5%, mentre l’Italia subirà un calo del -9,1%.

Ancora una volta, quindi, il Belpaese sarà uno dei fanalini di coda della UE per crescita del PIL. Peggio di noi farà soltanto la Grecia, con una riduzione del PIL stimata in -10%.

Malissimo anche per il tasso di disoccupazione, che dal 10% registrato nel 2019 salirà al 12,7% nel 2020. Attesa poi una lieve diminuzione nel 2021, le stime del Fondo Monetario Internazionale indicano infatti un tasso di disoccupazione in calo al 10,4%.

Ricordiamo però che si tratta solamente di ipotesi, anche se restano altamente attendibili. Intanto il governo italiano è al lavoro per trovare una soluzione, probabilmente verranno emessi nuovi strumenti finanziari per fronteggiare la crisi come dei Btp dedicati.

Cosa che potrebbe cambiare le carte in tavola, e di conseguenza le stime su PIL, disoccupazione e debito stilate dal Fondo Monetario Internazionale. Purtroppo dato che l’Europa non ci aiuta, siamo costretti a fare da soli.

Il PIL nel resto del mondo

Il resto del mondo non se la passerà molto meglio. Le stime sugli Stati Uniti non sono affatto più rosee, l’FMI prevede infatti una riduzione del PIL pari al 5,9%, per poi rimbalzare del 4,7% nel 2021. Quindi a differenza nostra, l’FMI prevede una rapida risalita degli States.

Male anche per la Cina, che però non registrerà gli stessi numeri dell’Europa e dell’America. Il PIL cinese infatti, a fine anno dovrebbe riportare un segno “positivo” pari a +1,2%, però in netto calo in confronto al PIL 2019 che segnò una crescita del 6,1%. Un calo non indifferente, parliamo di ben 4,9 punti percentuali.

Per l’Eurozona invece, segnaliamo -7% per la Germania, -7,2% per la Francia, -8% per la Spagna. Brutte notizie anche per il Regno Unito, la sola Inghilterra subirà una contrazione del 6,5% del PIL.

Infine, c’è anche un altro dato preoccupante, che almeno stavolta non riguarda il nostro Paese. Stiamo parlando del tasso di disoccupazione in Spagna, che nel 2020 salirà ad oltre il 20%. Un dato impressionante che metterà in seria difficoltà lo Stato iberico.