Il Bitcoin non se la sta passando benissimo, in soli due giorni il valore della crypto più famosa al mondo è crollato del -20%.

Valore che aumenta e si avvicina pericolosamente a -40% se consideriamo l’andamento di mercato degli ultimi 30 giorni.

Il crollo è iniziato a causa di un annuncio da parte di Coinbase, uno dei maggiori Exchange al mondo. Ebbene, la piattaforma ha deciso di quotare anche il Bitcoin Cash (nato da una “costola” del Bitcoin).

A poche ore dall’annuncio è partita così un’ondata di vendite di Bitcoin, fondi che sono stati spostati sul Cash. Di conseguenza il valore del Bitcoin Cash si è triplicato nel giro di qualche ora, mentre quello del Bitcoin è crollato.

Di seguito vi indicheremo tutte le cause del crollo del Bitcoin.

Bitcoin: Cash e Elon Musk

A seguito dell’enorme quantità di fondi spostati verso il Bitcoin Cash, Coinbase è stata addirittura costretta a sospendere gli scambi, causa possibile insider trading (ovvero abuso di informazioni privilegiate).

Come se non bastasse, a dare il colpo finale alla seduta giornaliera del Bitcoin ci ha pensato Elon Musk.

Il founder e CEO di Tesla, nonché una delle personalità di spicco del settore crypto, ha annunciato che la sua casa automobilistica non accetterà più pagamenti in Bitcoin.

La “retromarcia” ha fatto scattare subito il panico tra gli investitori, con conseguente vendita di Bitcoin e crollo del valore.

Il motivo? Per Musk il Bitcoin inquina troppo e fino a quando non verrà risolto questo problema, Tesla non accetterà più questa crypto come modalità di pagamento.

Ricordiamo infatti che per ogni singola transazione, il Bitcoin rilascia ben 300 kg di anidride carbonica (per non parlare dei mining che presenta valori ancor più alti).

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Foto di Tumisu da Pixabay