Gli analisti lo avevano previsto. Al momento della scrittura di questo articolo, il valore del Bitcoin si attesta sui 6538,90 $. Certo, non tutti gli analisti. Alcuni avevano addirittura preventivato una valutazione del Bitcoin da 20.000 $ entro la fine dell’anno.

Il 2019 non è ancora finito, e di solito il periodo natalizio è sempre il migliore per la criptovaluta. In questo periodo infatti, nel corso degli anni, si sono registrati notevoli aumenti di valore. Ma per quest’anno sembra proprio che il Bitcoin potrebbe addirittura continuare a scendere.

La previsione negativa

Tra i più pessimisti c’è Peter Schiff, analista famoso nella comunità del Bitcoin proprio per le sue valutazioni negative. C’è da dire però che spesso le sue previsioni sulla criptovaluta sono errate, ma negli ultimi tempi si stanno rivelando giuste.

Schiff prevede addirittura un ulteriore crollo, fino a scendere a quota 1000 €. Inoltre, ha dichiarato di essere sicuro che il Bitcoin non arriverà mai a 50.000 $ (in netto contrasto con tutti gli altri analisti).

Secondo la sua analisi tecnica, il Bitcoin si sta avvicinando alla neckline della formazione head-and-shoulders (già preventiva dall’analista prima del Pump del 40 %). Attualmente la shoulder destra è minimizzata, mentre la neckline è diventata obliqua e parallela alle shoulder. Tutto ciò significa che il target per il completamento di questo pattern è 1000 $.

Inoltre, gli hodler di Bitcoin non vendono perché credono che diventeranno ricchi quando il valore di Bitcoin diverrà astronomico. Sempre secondo Schiff, le whale di Bitcoin invece si stanno arricchendo ora vendendo la criptovaluta, prima che il suo valore venga spezzato via dal crollo del mercato. Infine, le whale devono assicurarsi che gli hodler non perdino le speranze nel Bitcoin, e che di conseguenza possano continuare ad incassare.

Quella di Schiff è sicuramente una delle previsioni più pessimiste sul Bitcoin che si possano trovare in giro. Però la criptovaluta comincia a farci venire seri dubbi., ora più che mai. Ci si mette anche la Cina con il lancio della sua criptovaluta nazionale, probabilmente darà un bel po’ di problemi al Bitcoin. Inoltre, le pressioni sempre più costanti dei governi non aiutano affatto la criptovaluta.

Un modello di Asic Bitcoin Miner, hardware utilizzato per “estrarre” Bitcoin.

I fattori che incidono sul Bitcoin

E poi c’è anche un altro fattore, ovvero quello del dimezzamento della ricompensa dei miner, che avviene ogni quattro anni. Cosa che dovrebbe garantire la rarità del Bitcoin ed accostarlo più alle materie prime che alle valute fiat.

Praticamente sono già stati minati l’85 % dei Bitcoin, per un totale di 21 milioni. All’appello manca la generazione degli ultimi 3 milioni di Bitcoin. Questi verranno estratti molto più lentamente e la ricompensa dei miner diventerà sempre più “piccola”.

Dal 2009 al 2012 la ricompensa per un blocco di criptomoneta era di 50 Bitcoin. Ora dopo 10 anni dalla sua comparsa, siamo in attesa del terzo dimezzamento previsto per il 21-22 Maggio 2020. Per un blocco di Bitcoin la ricompensa sarà di 6,25 Bitcoin.

Sicuramente un fattore che potrebbe creare problemi, in molti lasceranno perdere.

E non è finita qui, l’altro fattore che potrebbe far venire ulteriori dubbi sul Bitcoin è la data dell’estrazione dell’ultimissimo Bitcoin. Quello che poi farà arrivare (probabilmente) il valore del Bitcoin alle stelle.

L’ultimo Bitcoin verrà generato nel 2140. Una data forse troppo lontana per gli investitori.