Ferrari e il capital markets day 2025: tra tradizione, innovazione e nuovi obiettivi al 2030
Ferrari non è solo un marchio automobilistico: è un simbolo globale di lusso, potenza e stile italiano. Fondata a Maranello nel 1947, la casa del Cavallino Rampante ha saputo imporsi come punto di riferimento assoluto nel panorama delle auto sportive di alta gamma, conquistando non solo le piste da corsa ma anche i mercati finanziari internazionali. Con una capitalizzazione tra le più alte del settore e un posizionamento premium ineguagliato, ogni mossa strategica di Ferrari è seguita con estrema attenzione da investitori, analisti e appassionati.
Non sorprende quindi che il Capital Markets Day 2025, tenutosi di recente nella sede storica di Maranello, fosse attesissimo: si tratta infatti dell’occasione in cui l’azienda presenta al mercato la sua visione strategica di lungo periodo. L’edizione di quest’anno è stata particolarmente rilevante, poiché ha ridefinito gli obiettivi al 2030, modificando la rotta soprattutto sul fronte dell’elettrificazione.
Come si sta preparando Ferrari ad affrontare la transizione energetica? E perché, nonostante piani ambiziosi, il mercato ha reagito negativamente? Scopriamo tutti i dettagli.
Obiettivi al 2030: più realismo sull’elettrico, crescita mirata e sostenibile
Nel corso del Capital Markets Day, Ferrari ha svelato il nuovo piano industriale con orizzonte 2030. Il traguardo principale è ambizioso: raggiungere ricavi per 9 miliardi di euro, con una crescita costante rispetto ai risultati odierni. A fare da guida saranno innovazione, sostenibilità e una filosofia di prodotto sempre fedele al DNA del marchio.
Un punto chiave è il nuovo bilanciamento delle motorizzazioni. A sorpresa, l’azienda ha ridimensionato le aspettative sull’elettrico: la gamma al 2030 sarà composta da solo il 20% di modelli elettrici, contro il 40% previsto nel piano del 2022. Resta confermato il 40% di modelli ibridi, mentre il restante 40% sarà ancora affidato ai motori a combustione interna.
La scelta di abbassare la quota di veicoli elettrici risponde a una valutazione più prudente delle dinamiche di mercato: nel segmento del lusso sportivo, la transizione elettrica avanza ma con tempi e modalità differenti rispetto al mass market. Ferrari vuole dunque diversificare la propria proposta, puntando su piattaforme modulari e tecnologie all’avanguardia, senza compromettere l’identità del marchio.
La prima ferrari 100% elettrica: prestazioni, materiali e innovazione made in maranello
Grande attesa anche per l’arrivo della prima Ferrari completamente elettrica, prevista sul mercato a partire dalla fine del 2026. Il modello, ancora senza nome ufficiale, rappresenta il manifesto tecnologico della strategia futura del Cavallino.
Dal punto di vista tecnico, la vettura offrirà oltre 1.000 cavalli di potenza e una straordinaria accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 2,5 secondi. Le prestazioni saranno affiancate da un’autonomia superiore a 530 km, grazie a una batteria da 122 kWh progettata e assemblata direttamente a Maranello. La densità energetica prevista è tra le più alte del settore: quasi 195 Wh/kg, un dato che posiziona Ferrari ai vertici della tecnologia EV.
Grande attenzione anche alla sostenibilità: il 75% del telaio e della scocca sarà realizzato in alluminio riciclato, garantendo una riduzione stimata di 6,7 tonnellate di CO2 per vettura rispetto a una produzione tradizionale. Il design, pur mantenendo l’eleganza tipica del marchio, sarà profondamente rivisitato per ottimizzare aerodinamica e gestione termica.
La reazione dei mercati: ferrari crolla in borsa nonostante i target ambiziosi
Nonostante l’importanza strategica del piano, il mercato ha reagito negativamente alla presentazione. Il titolo Ferrari ha registrato un calo di oltre -14% nei giorni successivi al Capital Markets Day, segnando il peggior crollo dal 2016.
Le ragioni sono da ricercare nella delusione degli investitori per alcune proiezioni finanziarie giudicate troppo caute. In particolare, Ferrari ha rivisto la propria stima di crescita dell’EBITDA annuo al 6%, ben al di sotto del +10% indicato nel piano del 2022. Il margine operativo previsto al 2030 è di almeno 3,6 miliardi di euro, una cifra rilevante ma non sufficiente a giustificare le elevate aspettative di mercato.
Un’altra criticità percepita è stata l’apparente contraddizione tra la revisione al ribasso della quota di veicoli elettrici e l’attuale narrativa di transizione ecologica che guida il settore automotive. Gli analisti si aspettavano segnali più decisi in questa direzione.
Il CEO Benedetto Vigna ha commentato così la strategia: “Abbiamo scelto un approccio realistico e sostenibile, in linea con l’evoluzione dei nostri clienti e con l’eccellenza tecnica che ci contraddistingue. Il raggiungimento anticipato di alcuni obiettivi di profittabilità ci consente oggi di essere più selettivi e meno dipendenti da promesse aggressive”.
Dividendi e buyback: ferrari premia gli azionisti con 7 miliardi entro il 2030
Nonostante la prudenza operativa, Ferrari non rinuncia a una solida politica di remunerazione per gli azionisti. Il piano 2025–2030 prevede:
- Dividendi cumulati per circa 3,5 miliardi di euro, distribuiti tra il 2027 e il 2030;
- Ri-acquisto di azioni proprie (buyback) per un valore complessivo di 3,5 miliardi di euro.
Una strategia che conferma l’attenzione della società verso la creazione di valore per gli azionisti nel lungo periodo, nonostante un contesto di forte trasformazione industriale. Il mantenimento di una generazione di cassa solida e di margini premium anche nei prossimi anni rappresenta una base fondamentale per sostenere tali operazioni.
Conclusione: ferrari tra identità, transizione e nuove sfide globali
Il Capital Markets Day 2025 ha mostrato una Ferrari consapevole del proprio ruolo e della necessità di evolversi. La transizione energetica non viene subita, ma adattata all’essenza del marchio: prestazioni, emozione di guida e attenzione al dettaglio.
Il rallentamento dell’elettrificazione, unito a proiezioni più conservative, rappresenta una strategia razionale in un momento in cui l’intero settore automotive sta cercando un equilibrio tra spinta innovativa e sostenibilità economica. Il futuro di Ferrari si giocherà sulla capacità di coniugare l’eccellenza tecnica con le nuove esigenze ambientali e di mercato, senza perdere il proprio fascino senza tempo.