Continua senza sosta la crisi economica africana che ancora oggi non riesce ad emergere. Mentre lo Zimbabwe ritorna alla propria moneta (abolita nel 2009), la Tunisia cerca sviluppo economico dopo il lancio dell’e-dinar, anche il Sudafrica si trova in recessione. Proprio lo Stato africano che fino a poco tempo fa era considerato uno dei pochi che potesse offrire reali possibilità di investimento, è invece il mercato più a rischio.
Il debito del Sudafrica viene calcolato in Rand (la valuta nazionale) e si può dire che ricopre ben l’80 % di tutte le monete e le banconote che sono state emesse. Di queste, il 40 % è detenuto da investitori stranieri che al momento si stanno mobilitando per venderle quanto più velocemente possibile.
Oggi, il valore del dollaro di attesta sui 14 rand sudafricani, ma gli analisti ipotizzano che entro la fine dell’anno potrebbe aumentare di ulteriori 2 punti, e attestarsi sui 16 rand. La colpa è anche delle riforme statali che non hanno fatto ottenere i risultati sperati ed hanno fatto subire allo Stato africano una rapida discesa in fatto di sviluppo economico.
Quindi – 3,2 % solo nel primo trimestre del 2019, con una disoccupazione che è arrivata ad oltre il 27 %. Il calo economico più grande degli ultimi 10 anni, il settore manifatturiero perde l’8,8 % e l’industri mineraria arriva addirittura a – 10,8 %. Si registra anche un aumento delle spese governative pari all’ 1,3 %.
Non va affatto bene nemmeno sul fronte partner commerciali, la Cina infatti (primo partner commerciale del Sudafrica) sta contribuendo a far traballare l’economia sudafricana, dopo la recente guerra commerciale con gli Stati Uniti per i famosi dazi e per l’import-export.
Sono serviti a poco quindi il nuovo accordo commerciale con Electronia LTD e la nascita di nuovi hub tecnologici, il paese rimane indietro e anzi, rischia di sprofondare. Eppure il Sudafrica ha una disponibilità infrastrutturale neanche lontanamente paragonabile a quelle di altri stati del continente, eppure tutto ciò ancora non basta. E allora il Sudafrica prova a fissare nuovi obiettivi, il settore turismo ad esempio risulta fondamentale per l’economia del paese che intende aumentare il numero di visitatori da 4 milioni annui a 5 milioni, tutto questo entro il 2021.
E ancora, il presidente Ramphosa ha dichiarato di voler creare 2 milioni di posti di lavoro per i giovani sudafricani entro i prossimi 10 anni. Tante belle parole a cui però dovrebbero seguire i fatti, cosa che riteniamo quasi impossibile se non grazie ad un miracolo.
Pensiamo comunque che l’economia sudafricana è destinata a peggiorare sempre più, complice anche dell’incapacità dei governatori e dei progetti di sviluppo altamente obsoleti. Il paese africano non è in grado di auto-gestirsi e soprattutto non è in grado di migliorare la qualità della vita dei propri cittadini.