Al giorno d’oggi, nel 2019, in molti crediamo che il potere espansionistico di alcune potenze mondiale come Stati Uniti, Russia e Cina si sia fermato. Una concezione sbagliata. Ci viene difficile immaginare una geografia politica diversa da quella attuale, anche se in varie parti del mondo ci sono ancora guerre in atto. In questo caso i confini di uno stato e i suoi possedimenti possono variare da un momento all’altro. Una cosa inimmaginabile però in Europa, anche se non è poi così impossibile. Infatti il presidente americano Trump sta valutando l’idea di acquistare la Groenlandia, l’isola più grande del mondo appartenente al Regno di Danimarca. E non è una bufala, anzi, il famoso quotidiano Wall Street Journal si sta occupando del caso.

La situazione attuale

Il presidente Trump ne avrebbe parlato a lungo con i propri consiglieri in una riunione straordinaria. Si vocifera che avrebbe addirittura già chiesto ad un avvocato della Casa Bianca di valutare come presentare una proposta concreta al paese del Nord-Europa. E si, perché acquistare un territorio da un paese straniero sembra un po’ un esagerazione ed è una cosa che va presa con le pinze. Ricordiamo poi, che la Groenlandia non è un’isola disabitata, ma conta all’incirca 56.000 abitanti. Che da un giorno all’altro si troverebbero in un’altra nazione pur non muovendosi di 1 cm.

Non si è fatta attendere la risposta della Danimarca, ovvero un secco “Non è in vendita”. L’ex primo ministro danese dichiara che spera si tratti di un pesce d’aprile fuori stagione, mentre un membro del Parlamento afferma con sicurezza che i cittadini della Groenlandia preferiscono avere relazioni con la Danimarca anziché con gli States. Molto più pesanti le dichiarazioni di Soren Espersen (Portavoce Politica Estera) che dà del pazzo al presidente americano e definisce ridicola l’idea di “vendere” 50.000 dei suoi abitanti. Forse al Regno di Danimarca sarà bastata la vendita delle Indie Occidentali Danesi agli Stati Uniti nel 1917 per 25 milioni di dollari. In seguito ribattezzate Isole Vergini Statunitensi. Ora dopo 102 anni, gli Stati Uniti vogliono acquistare un altro pezzo di Danimarca.

I precedenti e le cause

Ci aveva già provato Henry Truman nel 1946, con un’offerta da 100 milioni di dollari in lingotti d’oro. Erano i tempi della guerra fredda, gli Stati Uniti volevano il controllo della Groenlandia per contrastare l’Unione Sovietica. Però l’ex-presidente ricevette la stessa risposta di adesso. Ma cosa spinge gli Stati Uniti ad acquistare la Groenlandia ? Quali interessi si nascondono dietro l’isola di ghiaccio ? Innanzitutto l’isola si trova in una posizione strategica tra il Nord Atlantico ed il Circolo Polare Artico. Una zona perfettamente adatta per il controllo delle rotte artiche. Inoltre l’isola è ricca di risorse naturali, alcune aree nascondono le più grandi riserve di petrolio e gas naturale non ancora sfruttato. Affari da miliardi e miliardi di dollari.

In più con il riscaldamento globale in atto e lo scioglimento dei ghiacciai, cominciano ad emergere zone che prima non erano accessibili, un nuovo mondo. Vi lasciamo immaginare tutto quello che potrebbe essere costruito e quello che potrebbe accadere. E poi ora i cargo hanno la strada spianata e le rotte polari cominciano ad essere accessibili. Senza gli strati di ghiaccio anche l’estrazione di risorse naturali risulta molto più semplice e sicuramente più economica. Non manca però la presenza di basi militari e stazioni metereologiche da parte della Russia e della Cina. Una cosa che non piace affatto agli States che vogliono l’assoluta supremazia sulla zona.

L’idea

Tutto nasce dalla notizia che la Danimarca faccia fatica ad inviare i sussidi spettanti all’isola, che attualmente ammontano a circa 457 milioni di euro. La Groenlandia si trova geograficamente in Nord America e quindi è presente anche una certa difficoltà nel raggiungerla, ed il commercio con l’isola stessa risulta quasi inesistente. Insomma, Trump ha pensato bene che la Danimarca potesse facilmente sbarazzarsi della sua “inutile” e lontana isola.

Per il 2 Settembre è previsto un incontro con il primo ministro danese, proprio in Groenlandia. La questione compravendita sarà l’argomento principale. Le dichiarazioni del primo ministro danese lasciano però un po’ perplessi. Infatti dopo il secco “non è in vendita”, ha aggiunto “ma siamo aperti al business” . Una dichiarazione che può essere interpretata in vari modi ma probabilmente ci troviamo davanti ad un’apertura della contrattazione. Gli ultimi “acquisti” degli States sono stati l’Alaska dalla Russia e la regione della Louisiana dalla Francia.

E’ in arrivo il 51° Stato USA ?