La storica casa automobilistica francese è a rischio crisi che potrebbe portare anche ad un crollo drastico del titolo in borsa. Una cosa che sembrerebbe impensabile dato che modelli come la Renault 5 hanno fatto la storia delle auto, così come i più “recenti” Clio e Megane.
Per non parlare della Formula 1, con un palmares che comprende 2 titoli costruttori e 2 titoli piloti. Insomma, la crisi di Renault sembra un qualcosa che non sarebbe potuto mai accadere, ma vediamo con ordine cosa è successo, dalla crisi di Nissan fino all’accordo sfumato (probabilmente, ma potrebbero esserci sorprese) con il gruppo Fca.
L’azienda giapponese è da 4 anni ai minimi storici per quanto riguarda ricavi e utili, in borsa va sempre peggio. Le conseguenza si abbattono anche su Renault, partner della casa giapponese, che detiene appunto il 43,4 % di Nissan. A sua volta Nissan detiene il 15 % di Renault, la reazione a catena è stata inevitabile.
Analisti ed esperti prevedono che nei prossimi 3 anni, la redditività di Nissan per Renault calerà del 26 %, tradotto in cifre ci avviciniamo ai 2,5 miliardi di euro. Ci si mette anche Saikawa, il CEO di Nissan (subentrato a Ghosn dopo il suo arresto) che dichiara di non voler procedere ad un ulteriore integrazione con Renault e quindi ad una conseguente “fusione”. Nissan non è più il progetto più redditizio di Renault, ma ben presto potrebbe diventare un peso. E anche consistente.
Per il momento Renault sta riuscendo a rialzare la testa nella borsa di Parigi, registrando un + 1,15 % nell’ultima settimana, mentre Nissan continua a chiudere in negativo. Unica nota positiva : Trump dichiara che i dazi statunitensi sull’importazione delle auto saranno nulli per i prossimi 6 mesi. Almeno il mercato americano non infierisce sulla situazione già critica di Nissan.
Il gruppo italo-americano Fiat-Chrysler era pronto a procedere con una fusione tra le due case automobilistiche, includendo anche Nissan nell’affare. Praticamente un “ménage a trois” fra Fca, Renault e Nissan. L’azienda guidata dal CEO Mike Manley aveva messo sul tavolo una proposta da ben 35 miliardi di dollari per un eventuale fusione tra Fca e Renault.
( Leggi anche l’articolo che parla della FCA : ‘ Le 10 aziende con fatturato più alto in Italia (2019) ‘ )
Ma di mezzo si è messo anche lo Stato francese che detiene importanti quote di Renault, facendo saltare tutto. I vertici di Fca sono rimasti delusi dalle continue contrattazioni e hanno deciso di ritirare l’offerta. Il matrimonio è saltato. I vertici di Renault dichiarano invece che si è trattato di un qui pro quo e che non era loro intenzione finire in questioni politiche.
La richiesta del prolungamento di 5 giorni doveva servire solamente a chiedere se Nissan fosse d’accordo con la fusione. Intanto Fca si arrabbia e decide di ritirare appunto proposte e offerte. Almeno per il momento.