E’ una delle aziende vitivinicole più importante d’Italia, la fama di Berlucchi è mondiale. Questo potrebbe sembrare però un paradosso , infatti l’export copre solamente il 5 % delle vendite totali. Eppure il marchio è conosciuto in tutto il globo, da sempre in guerra con le bollicine francesi, ovvero lo Champagne.

Qual è il migliore tra i due ? Beh, difficile dirlo dato che si differenziano proprio grazie al metodo con cui vengono prodotti. Per quanto riguarda il vigneto Berlucchi, si tratta di oltre 500 ettari tra proprietà e conferimento. Secondo i numeri, nel 2018 sono state vendute circa 4 milioni di bottiglie.

Andamento di mercato e bilancio 2018

Il bilancio 2018 riporta un fatturato totale da 43 milioni di euro, in costante crescita rispetto gli anni precedenti. Le vendite sono aumentate del 4,8 % rispetto al 2017, ma il margine operativo lordo non segue lo stesso trend. Il margine industriale pari al 70 % e il costo del personale pari al 14 % delle vendite, fanno registrare un EBITDA di 7,9 milioni di euro (2018) in calo rispetto agli 8,3 milioni di euro del 2017.

L’utile netto invece è salito da 5,5 milioni di euro a 6,2 milioni di euro, in aumento anche per quanto riguarda l’esercizio fiscale in corso. Nel 2018 il dividendo è stato da 35 milioni di euro, cifra che si va ad aggiungere ai 40 milioni di euro di dividendo del 2017. In due anni quindi, sono stati “prelevati” 75 milioni di euro dalle casse aziendali.

Ma per il 2018, i 35 milioni di euro non sono stati prelevati bensì apportati sotto forma di debito nell’azienda controllante di Berlucchi. Quest’ultima è diventata parte integrante della Belucchi stessa grazie ad un processo di fusione inverso. In pratica quello che gli inglesi chiamano “reverse merger”.

Situazione attuale e previsioni future

Lo scorso anno è stato completato il riassetto azionario, con l’azienda che è arrivata ormai alla terza generazione della famiglia Ziliani. Attualmente la cassaforte che controlla Berlucchi è la Frazil, di proprietà (dall’Agosto 2017) di Arturo, Cristina e Paolo Ziliani; figli di Franco Ziliani socio-fondatore dell’azienda vinicola insieme a Guido Berlucchi.

Ebbene, il giro d’affari di 43 milioni di euro è già un ottimo risultato per Berlucchi, che però intende arrivare a 50 milioni di euro di ricavi nel 2019. Ricordiamo che i mesi più importanti dell’anno sono proprio gli ultimi due, che faranno sicuramente registrare record di vendite e incassi mensili. Questo grazie alle festività natalizie, in cui Berlucchi e le sue bollicine entrano nella case degli italiani diventando il vino più bevuto del periodo.

Da menzionare anche l’export di Berlucchi, praticamente quasi assente. Una politica di investimenti all’estero non è mai stata attuata da Berlucchi che a quanto pare punta tutto sul BelPaese. L’export incide solamente per il 5 % sui ricavi totali, con ben 40 milioni di euro che vengono incassati esclusivamente dalle vendite in Italia.

Con questa struttura finanziaria, Berlucchi sarà un’azienda con ottima generazione di cassa per molti decenni ancora. L’azienda punta più sulla qualità che sui volumi e, i numeri possono confermarlo, gli italiani lo apprezzano molto. E ricambiano.

Quindi, Berlucchi è fatto dagli italiani per gli italiani.

Un simbolo evergreen del Made in Italy.