La Banca Capasso Antonio è balzata agli onori della cronaca per aver chiuso il 107° bilancio della sua storia, in utile. Una banca del Sud tra le più solide d’europa, con un core tier 1 di oltre il 40%. Da oltre un secolo, quindi, la famiglia Capasso continua ad amministrare egregiamente l’istituto di credito (tramandato di generazione in generazione).

Dell’ultimo bilancio della Banca Capasso Antonio ne avevamo già parlato in un precedente articolo (leggi: “Banca Capasso: bilancio in utile da 107 anni, record italiano”), oggi invece vi parleremo della sua storia e di quella della famiglia Capasso.

Banca Capasso Antonio: la storia

La Banca Capasso Antonio ha vissuto la prima e la seconda guerra mondiale, ed ha superato anche il disastroso bombardamento sulla Città di Alife. Però ha vissuto anche il miracolo economico italiano, iniziato negli anni 50’ (dal dopoguerra fino alla prima metà degli anni 60’).

Per poi superare anche la grande recessione degli ultimi anni (2007-2013). La Banca Capasso Antonio, oggi nel 2020, è ancora qui.  E nonostante tutto ha sempre chiuso il bilancio in utile. Incredibile.

Dagli inizi di Banca Capasso fino al secondo dopoguerra

Tutto ebbe inizio il 27 Ottobre 1912, quando il ventiquattrenne Antonio Capasso fondò il “Credito Agrario Sannita di Antonio Capasso, Zazzarino&C.”, una società cooperativa in nome collettivo. In seguito venne trasformata in ditta individuale e chiamata Banca Capasso Antonio. Con l’aiuto da parte di tutta la famiglia, Antonio riesce a far crescere la sua banca e continuare il suo lavoro nonostante i disastri causati dalla prima guerra mondiale. Finito il conflitto, qualche anno dopo (1925) la banca Capasso Antonio venne iscritta al n°7154 del Registro delle ditte. In seguito riuscirà anche a rilanciare la Banca dopo lo spaventoso bombardamento di Alife del 13 Ottobre 1943.

Dagli anni 50′  fino agli anni duemila

Nei primi anni del dopoguerra, la Banca Capasso comincia lentamente il suo rilancio. Nel 1968, Antonio Capasso, passa a miglior vita e lascia la banca in eredità ai suoi due figli, Corrado e Luigia Capasso, che avevano già lavorato con il Antonio per circa vent’anni. L’anno successivo Corrado diventerà direttore, Luigia vice-direttrice, e l’altro fratello Renato invece sarà l’unico impiegato.

Nel 1983 ci fu la svolta, Banca Capasso diventa una società per azioni. La crescita continua e l’utile positivo in bilancio è già diventato un must per la società. Alla guida del Consiglio di Amministrazione c’è Corrado Capasso, mentre la carica di Direttore Generale viene affidata a Salvatore Capasso (figlio di Renato). Al momento della nomina, Salvatore aveva 26 anni.

Dagli anni 2000 ad oggi

Tra il 2000 ed il 2001 moriranno sia Renato che Corrado, in seguito ci sarà un netto cambio generazionale. Alla guida della banca arriva quindi Salvatore Capasso. La banca si aprirà poi ad una profonda ristrutturazione interna, e verso la modifica dello Statuto.

Tra il 2004 ed il 2007 vengono aperte due filiali, una a Piedimonte Matese (CE), l’altra a Faicchio (BN). Nel 2008 l’avv. Antonio Capasso (nipote del fondatore) diventa Presidente rappresentando la terza generazione alla guida della Banca, per poi lasciare l’incarico dopo circa un anno. L’assemblea dei soci nominerà Pietro Marsicano come Presidente della Banca.

Dal 2014 entra a far parte delle banche più solide d’Europa con un CET1 del 34,30%. Oggi lo stesso valore è salito ad oltre il 40%. Nel 2020 chiude il 107° bilancio in utile della sua storia.

Auguriamo alla Banca Capasso Antonio di poter continuare con questo trend positivo ancora per molto.

Magari per un altro secolo.