Ferrero conquista l’America: acquisita WK Kellogg per 3,1 miliardi di dollari

Scritto da Redazione Online - 11/07/2025 - 379 visualizzazioni
Ferrero conquista l’America: acquisita WK Kellogg per 3,1 miliardi di dollari

Ferrero, simbolo dell’eccellenza dolciaria italiana nel mondo, continua la sua corsa globale nel settore alimentare con un’operazione storica: l’acquisizione di WK Kellogg, azienda americana iconica nella produzione di cereali per la colazione. Con un accordo dal valore complessivo di 3,1 miliardi di dollari, Ferrero dimostra ancora una volta la propria ambizione di diventare un player dominante anche nel mercato statunitense.

L’operazione arriva in un momento cruciale per il settore del food, tra concorrenza agguerrita e cambiamenti nelle abitudini alimentari dei consumatori.

Ma cosa comporta davvero questa acquisizione per Ferrero? E come cambieranno gli equilibri globali nel comparto alimentare?

I dettagli dell’operazione Ferrero – WK Kellogg

La notizia dell’acquisizione è stata svelata in anteprima dal Wall Street Journal e confermata ufficialmente da Ferrero nel pomeriggio con una nota congiunta. Il Consiglio di amministrazione delle due società ha dato il via libera all’unanimità, stabilendo un prezzo di acquisto pari a 23 dollari per azione in contanti, per un totale di circa 3,1 miliardi di dollari.

WK Kellogg, nata nel 2023 dallo spin-off della storica Kellogg Company, ha attualmente una capitalizzazione di mercato di circa 1,5 miliardi di dollari, a cui si sommano 500 milioni di debiti. L’acquisto rappresenta quindi un’importante operazione di valorizzazione strategica per Ferrero, che integra nel proprio portafoglio un marchio riconosciuto e radicato nella cultura alimentare americana.

Il presidente esecutivo Giovanni Ferrero ha commentato l’operazione definendola “più di una semplice acquisizione”, sottolineando come l’unione tra Ferrero e WK Kellogg rappresenti la fusione di due storie imprenditoriali fondate su tradizione e fiducia da parte di generazioni di consumatori.

Da Kellogg a Kellanova: la metamorfosi di un colosso

WK Kellogg non è più da tempo il cuore pulsante della storica Kellogg Company. Nel 2023, infatti, l’azienda ha avviato una profonda ristrutturazione societaria, separando le attività legate alla colazione – in particolare i cereali – dal resto del business. Da questa scissione è nata WK Kellogg, società autonoma e quotata in Borsa, mentre la holding originaria ha assunto il nuovo nome di Kellanova, mantenendo il controllo su snack, surgelati e altri prodotti.

In un contesto altamente competitivo, anche Kellanova è finita nel mirino dei grandi gruppi del food: il colosso americano Mars ha avanzato un’offerta da 36 miliardi di dollari per acquisire l’intera azienda. Tuttavia, l’operazione è attualmente in fase di valutazione da parte dell’antitrust europeo, che teme un possibile squilibrio concorrenziale in vari segmenti di mercato.

Nel frattempo, WK Kellogg – l’ultima erede autonoma del marchio originario – passa nelle mani di Ferrero, completando nel giro di soli due anni la totale frammentazione e acquisizione del gruppo Kellogg da parte dei suoi principali competitor.

WK Kellogg nel mirino: tra accuse sanitarie e reputazione da difendere

Nonostante la sua solida eredità nel mercato americano, WK Kellogg ha affrontato recentemente un momento complesso sotto il profilo reputazionale. L’azienda è stata criticata pubblicamente dal nuovo segretario alla salute degli Stati Uniti, Robert F. Kennedy Jr., per l’uso di coloranti artificiali ritenuti potenzialmente dannosi.

Kennedy, noto per le sue posizioni controverse in materia di salute e alimentazione, ha sollevato dubbi sulla sicurezza di alcuni ingredienti presenti nei prodotti Kellogg destinati ai bambini.

Sebbene tali affermazioni siano state accolte con cautela dalla comunità scientifica, l’accusa ha riacceso il dibattito sull’uso di additivi nel settore alimentare americano. WK Kellogg, che resta comunque titolare di alcuni dei marchi più celebri nel comparto cereali – come Corn Flakes, Special K, Froot Loops e Crispix – si è trovata costretta a gestire una delicata crisi di immagine proprio nel pieno di un’operazione di acquisizione.

Ferrero eredita così un marchio forte ma anche un dossier aperto da gestire con attenzione, soprattutto nel mercato nordamericano dove i consumatori sono sempre più attenti alla qualità nutrizionale dei prodotti.

La strategia globale di ferrero: consolidare il dominio nel mercato dolciario

L’acquisizione di WK Kellogg rappresenta l’ennesimo tassello di un piano di espansione ben definito da parte di Ferrero. L’azienda, che nel 2024 ha registrato un fatturato record di 18,4 miliardi di euro (+9% rispetto all’anno precedente), è ormai un attore di primo piano nel panorama alimentare globale. La presenza dei suoi marchi si estende oggi a 170 Paesi, con una rete produttiva e logistica sempre più capillare.

Negli ultimi anni, Ferrero ha investito massicciamente nel mercato statunitense: tra le operazioni più rilevanti figurano l’acquisto di Wells Enterprises (produttore di gelati), di marchi storici come Butterfinger e Baby Ruth, e l’intero ramo d’azienda Nestlé Chocolate USA. Ora, con l’ingresso di WK Kellogg, la multinazionale di Alba consolida la propria posizione anche nel comparto della prima colazione, settore chiave per la fidelizzazione dei consumatori americani.

La mossa conferma la visione di lungo periodo della famiglia Ferrero: un mix di acquisizioni strategiche, espansione geografica e consolidamento di brand storici per affrontare da protagonista la competizione globale nel food.

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